Firmato il protocollo per la programmazione 2007-2013, risorse per 120 miliardi
E’ stato firmato il protocollo tra il Ministero dello Sviluppo Economico e le parti economiche e sociali sulle regole partenariali per il quadro strategico nazionale. Si tratta di un documento programmatorio che detta le regole di un approccio programmatico strategico e di un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. Coldiretti è tra i firmatari del documento e considera decisivo l’apporto del partenariato per la costruzione: solo attraverso un pieno coinvolgimento del partenariato, sulla base di principi condivisi, è possibile rilanciare una nuova fase che metta il territorio al centro di politiche di sviluppo locale nei territori rurali. Il protocollo, previsto dalla delibera Cipe del dicembre 2007 (con la quale si definiscono le modalità di attuazione della nuova programmazione del quadro strategico nazionale), prevede le modalità di coinvolgimento delle parti economiche e sociali, i principi cui il partenariato si ispira, l’oggetto del confronto partenariale e l’articolazione dei diversi livelli di coinvolgimento. L’attuazione di strategie di sviluppo per il periodo di programmazione 2007-2013 può contare su circa 120 miliardi di euro. E’ lo stesso Quadro strategico nazionale ad evidenziare la prevalente caratterizzazione del territorio nazionale quale territorio rurale. Le aree rurali rappresentano il 92% della superficie del territorio e il 57% della popolazione; per le Regioni del Mezzogiorno le percentuali aumentano rispettivamente al 95%. e al 63%. Il termine rurale non è più sinonimo di agricolo, ma sottende a una dimensione più ampia, caratterizzata dal territorio più che da una categoria produttiva. A seguito dei processi di evoluzione dell’economia e della società post-industriali il territorio rurale è diventato un contesto attrattivo di attività produttive e di residenzialità, nonché riscoperto e rivalutato come luogo ricco di valori e stili di vita post-moderni, grazie al suo patrimonio di risorse indissolubilmente legate al territorio (come paesaggio, ambiente, tradizioni storico-culturali e produttive), strategiche per la qualità della vita nella società post-industriale e per le quali i cittadini mostrano crescente interesse. In questo quadro, i processi di sviluppo rurale, assieme alle politiche di sostegno nazionali e comunitarie, si vanno progressivamente ad allineare al modello dell’economia locale, orientato alla valorizzazione integrata e sostenibile delle risorse territoriali, in cui l’impresa agricola svolge un ruolo centrale. Le aree rurali, e le aziende agricole, se adeguatamente accompagnate da politiche di sviluppo locale, possono così rappresentare un momento importante di crescita dell’intero Paese. |
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