il Punto Coldiretti

Marini incontra Casini, dare peso a rappresentanza

La politica deve tener conto del peso specifico delle rappresentanza anche nella concertazione senza mettere sullo stesso piano tutte le "sigle e siglette" presenti ai tavoli del confronto. E’ quanto ha affermato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’incontro con il candidato premier dell’Unione di Centro, Pierferdinando Casini con la piu’ grande organizzazione agricola italiana ed europea con oltre 1,5 milioni di associati e il 69 per cento delle imprese agricole iscritte alle camere di commercio che fanno riferimento ad associazioni di categoria. L’agricoltura – ha sottolineato Marini – ha oggi acquisito una nuova centralità perché temi importanti per la società e i cittadini, quali quelli dei prezzi, della sicurezza alimentare e ambientale e della qualità della vita la vedono protagonista. Proprio in virtù del nuovo rapporto che abbiamo costruito con le imprese, abbiamo elaborato un documento per le prossime consultazioni elettorali nel quale – ha continuato Marini – non abbiamo messo delle richieste, ma abbiamo cercato di leggere quelle che sono le aspettative della società e di dare risposte a queste esigenze.

“Costruire un percorso che faccia crescere un’agricoltura utile alla società è il nostro obiettivo. Oggi serve più agricoltura”, ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “siamo in presenza di una forte domanda alimentare e a una risposta produttiva che non riesce a soddisfarla. Un fenomeno nuovo che fa diventare l’agricoltura centrale non solo per la qualità e la sicurezza alimentare, ma anche per la quantità”. L’agricoltura italiana ha prospettive importanti, ma manca  un sistema di filiera adeguato come dimostra il fatto – ha precisato Marini – che è sulla bocca di tutti il grave problema della moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che sta determinando una riduzione dei consumi. Se le materie prima costano come dalle altre parti del mondo mentre i prodotti finiti sono piu’ cari in Italia è evidente che il problema è dentro la filiera. L’intervento della politica – ha continuato Marini – deve essere volto ad evitare quelle azioni che hanno indirizzato risorse pubbliche a chi voleva solo mantenere rendite di posizioni. Le risorse – ha precisato – devono essere indirizzate a chi realmente opera a favore dell’innovazione e competitività e non a chi deve solo coprire buchi di bilancio. Nel corso dell’intervento il presidente della Coldiretti ha ricordato tutti i punti principali della proposta “Per il rilancio dell’Italia”: rafforzare le imprese agricole nella loro capacità di produrre e competere; garantire cibo italiano in tavola come sinonimo di qualità, identità, sicurezza e salute; salvaguardare la bellezza e la pulizia del territorio, rendendolo ancora più competitivo, e assicurare più servizi a chi vi abita.

Per quanto riguarda il problema che ha investito la mozzarella di bufala negli ultimi giorni, restiamo in attesa – ha sostenuto Marini – di capire cosa sia successo perché vogliamo vederci chiaro fino in fondo. Siamo vicini agli allevatori e non vogliamo accettare che responsabilità di altri vengano scaricate su di loro per questo chiediamo che vengano fatti molti controlli, ma che vengano fatti  a tutti. E’ inutile che gli allevatori lavorino per ottenere qualità e che poi tutto venga distrutto a causa di porcherie fatte da altri. E’ in gioco – ha concluso Marini – non solo il futuro del settore agricolo, ma la credibilità del Paese.

Il Presidente dell’Udc e candidato premier per l’Unione di centro Pierferdinando Casini ha ringraziato “per non aver fatto richieste e di aver presentato un progetto: una novita’ in questa campagna elettorale in cui assistiamo ad una gara a chi la spara piu’ grossa. Avreste corso il rischio di sentirvi dire sì a tutto per poi non ottenere niente”. La vostra bella sede di Palazzo Rospigliosi rispecchia ciò che è la Coldiretti: un simbolo e lo specchio del nostro paese che ha saputo coniugare storia, tradizione ed innovazione. Mi è facile fare una analogia – ha sottolineato Casini – con la mia idea della politica": nessuna tentazione nostalgica, ma consapevolezza delle proprie solide radici.

Per Casini l’agricoltura è come l’energia: per entrambi i settori – ha precisato – dal processo di globalizzazione nascono opportunità, ma anche difficoltà, legate all’aumento del fabbisogno da parte dei paesi emergenti. Secondo il candidato premier dell’Unione di centro il processo di globalizzazione non si contrasta con dazi e proibizionismo, ma con un processo di modernizzazione del Paese che passa attraverso piu’ mercato, piu’ privatizzazioni e piu’ capacita’ di essere protagonisti. L’attenzione che l’UDC rivolge alle zone rurali – ha precisato Casini – non deriva soltanto dal rilevante numero di imprese e persone che presenta, ma anche dalla considerazione che l’utilizzo agricolo del territorio puo’ dar risposte ai grandi problemi europei: occupazione, sicurezza, salute, integrazione culturale. Invece di tutelare il nostro patrimonio agroalimentare che puo’ essere assimilato a quello artistico, in Europa – ha affermato Casini – abbiamo spesso condotto battaglie di retroguardia. Ciò non deve accadere più – ha precisato – e quindi occorre che nelle sedi internazionali della politica agricola si impegni non solo il ministro preposto, ma anche e soprattutto il presidente del Consiglio.

Nel suo intervento, infine, il candidato premier dell’UDC – ha mostrato di condividere molti dei punti presenti nel programma illustrato dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini, dai farmers’ market, alle infrastrutture, al "chilometri zero", alla sicurezza, alla semplificazione e al fisco, evidenziando l’importanza dell’agricoltura per l’identità nazionale.

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