il Punto Coldiretti

Olio, obbligatoria l’etichetta d’origine per quello imbottigliato dopo il 17 gennaio

Gli oli vergini ed extravergini di oliva imbottigliati dopo il 17 gennaio 2008 devono rispettare le norme in materia di indicazioni obbligatorie in etichetta, previste nel decreto del 9 ottobre 2007. La normativa prevede che debba essere riportato in etichetta lo Stato membro dell’Unione o il Paese terzo in cui sono state coltivate le olive e dove è avvenuta la trasformazione. In sostanza, un olio può definirsi  italiano solo quando le olive da cui è tratto siano state coltivate in Italia e la trasformazione sia avvenuta in frantoi del nostro Paese. In tal caso, sull’etichetta – oltre alle indicazione obbligatorie previste dalla precedente legislazione – va riportata la dicitura “olio estratto in Italia da olive coltivate in Italia”.

Sulla base di questa normativa è stato emanato un ulteriore decreto dirigenziale del Capo dipartimento delle politiche di sviluppo del Mipaaf (in attesa di pubblicazione), nel quale sono state previste le modalità di controllo e gli adempimenti per lo svolgimento della commercializzazione di questi tipi di oli. Le imprese di condizionamento già riconosciute alla data di pubblicazione del decreto devono detenere e compilare un registro di carico e scarico conforme a quanto previsto dall’articolo 5 del  decreto Mipaaf 4 giugno 2004. Tutte le imprese che non risultassero riconosciute devono richiedere il riconoscimento alla Regione di appartenenza per avere il codice di identificazione alfanumerico (come previsto dal decreto Mipaaf 14 novembre 2003). è stata inoltre fissata la data del 31 maggio come termine ultimo entro cui le imprese devono dotarsi del registro di carico e scarico; tra il 17 gennaio e sino alla adozione del registro, i controlli della veridicità delle indicazioni in etichetta vengono comunque effettuati sulla base  della documentazione contabile e fiscale in possesso delle aziende stesse. Prossimamente, con la pubblicazione del Decreto dirigenziale, saranno emanati ulteriori chiarimenti da parte dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari.

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