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Pubblicato il Dpb 2023: sale ulteriormente la spesa per le pensioni

Alla conclusione del mandato Draghi, è stata pubblicata a fine settembre la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) che restituisce la situazione finanziaria italiana attuale. Il contesto è sicuramente difficile, ma migliore rispetto alla grande recessione del 2020.

Lo scorso 10 ottobre, invece, il Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, ha presentato al Consiglio dei Ministri il Dpb 2023, ovvero il Documento Programmatico di Bilancio 2023. Anche sulla base dei dati raccolti in questi due rapporti, che non sono affatto trascurabili, entro la fine dell’anno il neo esecutivo dovrà definire i prossimi obiettivi per il triennio 2023-2025.

La nota di aggiornamento Nadef evidenzia la crescita del Pil del secondo trimestre 2022 dello 0,6% rispetto alla media del 2019, grazie alla concomitanza di diversi fattori: la fine dell’emergenza sanitaria, la ripresa delle abitudini di vita normale e di socialità, degli scambi economici sia con i Paesi europei ed extra europei.

Se la ripresa è stata incoraggiante, le prospettive economiche appaiono preoccupanti, poiché devono essere domate due variabili, che stanno penalizzando il tessuto economico italiano, europeo e mondiale: l’economia rallenta a causa dell’aumento ingente dei costi energetici e dei carburanti, accentuato quotidianamente dal conflitto ucraino e dall’esplosione dell’inflazione.

Ed è stata proprio l’inflazione la responsabile dell’incremento degli assegni pensionistici, generando somme aggiuntive, che milioni di italiani stanno ricevendo in questi giorni, e che secondo il rapporto, se da un lato ha determinato pensioni più generose, dall’altro si stima che causerà per il 2023 un aumento della spesa pensionistica del +7,9%, quale ulteriore misura a supporto delle famiglie italiane contro il caro vita.

A confermare le tendenze preannunciate nei due rapporti di cui sopra, anche i dati Eurostat che, in questi giorni, rilevano una crescita del Pil dello 0,5% nel terzo trimestre rispetto al precedente e un’inflazione che galoppa nell’Eurozona allo 10,7%.

La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, inoltre, evidenzia come dall’ultimo anno pre-pandemia (il 2019) fino ad oggi, il rapporto della spesa per le pensioni e Pil si è sempre mostrato in costante crescita, con un picco nel 2020 in piena emergenza sanitaria al 16,9%, scendendo nel 2022 al 15,7%. Inoltre, gli esperti evidenziano come gli strumenti che hanno reso possibile un importante anticipo della decorrenza pensionistica, come quota 100 e 102, hanno fatto registrare un sostanzioso aumento della spesa pensionistica nel triennio 2019-2021, in relazione al numero di occupati, poi confermato anche dal Documento Programmatico di Bilancio 2023, approvato lo scorso 10 ottobre.

Sicuramente il tema della previdenza nei prossimi giorni diverrà tema prioritario in vista soprattutto della prossima legge di bilancio che dovrà preoccuparsi di trovare le risorse necessarie per la sostenibilità del sistema pensionistico italiano e riuscire a superare gli incrementi dell’aspettativa di vita attesi a partire dal 2027 e nuove deroghe ai requisiti minimi per accedere al pensionamento, ad oggi vigenti.

Fiorito Leo

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