Dall’Ue un pacchetto di misure insufficienti per il mercato lattiero caseario
Dall’Unione Europea è uscita una decisione che non soddisfa certo il comparto del latte soprattutto nel nostro Paese cui sono state assegnate risorse minori. Il rischio è che il programma per un contenimento della produzione di latte non raggiunga nessun risultato dal momento che ci sono nazioni come Olanda e Irlanda che stanno continuando ad aumentare le loro produzioni incuranti della crisi che attanaglia l’intero settore. L’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte per tutti i prodotti lattiero caseari rimane dunque l’unica vera strada da intraprendere nella difesa degli allevatori italiani. Vediamo comunque cosa prevede il nuovo pacchetto di misure del valore di 500 milioni di euro di risorse finanziarie per tutta l’Unione Europea. Il piano di riduzione della produzione di latte consiste in un regime di 150 milioni di euro per sostenere una riduzione volontaria delle consegne di latte dell’Ue. Questo regime opererà a livello europeo in modo che tutti gli agricoltori dell’Unione abbiano accesso alle stesse condizioni. Il sistema funzionerà con il sistema “primo arrivato/primo servito” e l’accesso sarà messo a disposizione per gli agricoltori nel prossimo mese di settembre, con la sua applicazione che partirà dal 1°ottobre sino al 31 dicembre 2016 (durata di tre mesi). Gli aiuti per la riduzione della produzione saranno calcolati sulla base del confronto della produzione dell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre 2016) e il medesimo trimestre dell’anno precedente (ottobre-dicembre 2015). Per ogni litro di latte ridotto all’agricoltore verrà riconosciuto un compenso di circa 14 centesimi di euro. |
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