il Punto Coldiretti

Forum, Monti: “Grazie ad agricoltori nostro Paese unico al mondo”

“Una frase celebre del presidente Usa John Kennedy recita: "Non chiederti che cosa il tuo paese può fare per te, chiediti che cosa tu puoi fare per il tuo paese". Ebbene, leggendo i dieci punti del documento presentato dal presidente Marini su ‘l’Italia che vogliamo’ sono rimasto colpito proprio perché c’è una parte che dice come voi vorreste il Paese e una, molto ricca, su cosa voi state facendo per il Paese che volete”.

Ha chiuso così il suo intervento al Forum Coldiretti di Cernobbio il presidente del Consiglio Mario Monti. Un intervento apertosi con l’annuncio di voler evitare di parlare di temi generali, come la legge di stabilità e il disegno di legge anticorruzione, per dare priorità esclusivamente ai temi agricoli, che costituiscono – ha detto – "una parte importante non dell’economia italiana, ma anche della società e della civiltà italiana”.

Monti ha voluto sottolineare il ruolo collegiale del Consiglio dei Ministri dove "non vengono ratificate decisioni prese altrove” e il ruolo del ministro Catania "che non è solo ministro dell’agricoltura, ma anche portatore di quegli aspetti di società e civiltà di cui voi siete portatori”.

"La civiltà contadina – ha detto – ha profondamente plasmato la società italiana dandogli una connotazione di comunità, basata sulla solidarietà e sulla condivisione, che ancora oggi costituisce una infrastruttura sociale di grandissimo valore per il nostro Paese. Questo non è estraneo al fatto che il nostro Paese ha finora dato dimostrazione di grande responsabilità nel sopportare provvedimenti restrittivi, a pochi mesi, spero, di chiari segni di ripresa”. Monti ha sostenuto che l’agricoltura è il presupposto fondamentale della tutela ambientale e paesaggistica e della valorizzazione dei territori.

"E’ anche un’occasione di occupazione qualificata per molti giovani, per concretizzare le loro ambizioni imprenditoriali. Gli agricoltori sono gli artefici della filiera agroalimentare che rende il nostro Paese unico al mondo”. Il presidente del Consiglio ha affermato che i successi del made in Italy sono frutto di "una precisa scelta strategica delle imprese agricole e agroalimentari, orientata alla qualità, all’eccellenza produttiva, alla trasparenza, alla sicurezza alimentare, come testimonia il successo dell’export nei primi sei mesi di un anno difficile come il 2012, nonostante la concorrenza dei prodotti italian sounding, ma non italian tasting”.

Monti ha poi ricordato che il consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge volto a salvaguardare la destinazione agricola del suolo, a tutelare la vocazione naturalistica del territorio, ad arginare la cementificazione, riconoscendo il ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Altro fronte di impegno constante è stato indicato da Monti nella difesa del made in Italy, troppo spesso oggetto di concorrenza sleale. "Il Governo – ha detto – a Bruxelles dedica molta attenzione e insistenza al tema delle barriere non tariffarie, che molto spesso finiscono con il colpire prodotti italiani, in ambito Wto propone interventi contro le contraffazioni dei prodotti a denominazione d’origine e a livello comunitario sostiene e la tracciabilità delle produzioni”.

Il presidente ha ricordato di essere di ritorno dal Consiglio europeo in cui sono state prese decisioni importanti in ambito di unione bancaria, necessarie per accelerare l’uscita dalla crisi e per rafforzare la governance europea attraverso una più efficace supervisione delle attività bancarie. "E’ un fatto importante – ha dichiarato – visto che gran arte delle decisioni che riguardano l’agricoltura avvengono a Bruxelles e il rapporto tra governo europeo e governo italiano è importante per l’economia italiana e doppiamente importante per il settore agroalimentare. Il Governo non è portatore in Italia della volontà dell’Europa, ma ha competenze europee per incidere a livello europeo.

Troppe volte – ha ricordato Monti –abbiamo minacciato il diretto di veto, senza esercitarlo quasi mai. Noi lo abbiamo fatto il 28 e 29 giugno e abbiamo ottenuto che le decisioni che riguardano l’Europa non fossero in mano a un solo Paese. Oggi il Governo intende impegnarsi nella trattativa per il bilancio dei prossimi anni affinché resti stabile la dotazione finanziaria per l’agricoltura”.

Al termine il presidente Monti ha fatto riferimento al problema dell’alimentazione e dell’accesso al cibo: "Il mondo della crisi – ha detto – è il mondo degli squilibri, in cui pochi eccedono nei consumi e sprechi e moltissimi non hanno di che sfamarsi. Sappiamo che il problema non risiede nelle quantità prodotte, bensì nella loro redistribuzione squilibrata e ingiusta. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, lo spreco di cibo in Italia dell’intera filiera agroalimentare è pari a 5 milioni e mezzo di tonnellate l’anno e al 16% dei consumi complessivi; il 32% dei prodotti alimentari sprecati finisce nelle discariche. Combattere lo spreco di cibo quindi significa combattere per un mondo più equo. E’ una responsabilità condivisa tra i governi che devono adoperarsi per cambiare le regole della governance globale”.

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