il Punto Coldiretti

La guerra in Libia taglia del 25% l’export agroalimentare italiano

L’instabilità politica ha tagliato del 25 per cento le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani nel 2014 in Libia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che ad essere colpita è stata soprattutto l’ortofrutta, la pasta, e le conserve di pomodoro simbolo del Made in Italy a tavola, secondo le elaborazioni su dati Istat. Nel 2014 il valore del Made in Italy agroalimentare esportato in Libia è sceso bruscamente ad un valore attorno a 160 milioni di euro che rappresenta comunque una componente importante dell’export complessivo.

Per motivi culturali e religiosi sono praticamente nulle le esportazioni di vino, formaggi e salumi mentre l’ortofrutta, soprattutto le mele, è il prodotto alimentare italiano più richiesto con una valore delle esportazioni attorno ai 50 milioni di euro nel 2014, in calo del 22 per cento rispetto all’anno precedente. La situazione è precipitata nel 2015 come conferma la cooperativa Fruit Modena Group che ha interrotto le esportazioni di pere in Libia da alcune settimane per i rischi nei pagamenti e l’incertezza che regna sul quel mercato che in passato è stato molto promettente.

Preoccupazioni per il futuro riguardano anche le esportazioni di conserve di pomodoro che sono state pari ad oltre 40 milioni di euro e sono rimaste pressocchè stabili nel 2014 (-0,2 per cento). Il Consorzio Casalasco del Pomodoro di Cremona ha spedito nel maggio 2014 l’ultimo carico di Pomì e Gusto d’Oro in Libia, poi l’instabilità del paese ha impedito ulteriori rapporti di scambio commerciale che erano stati avviati nel 2013.

Tiene l’export di caffè che è rimasto stabile attorno ai 3 milioni di euro mentre un drammatico calo si è registrato per le spedizioni di pasta Made in Italy che sono crollate dell’84 per cento ed ammontano ad appena 2 milioni di euro nel 2014. La guerra in Libia ha interrotto bruscamente il trend di forte crescita che avevano registrato le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy a partire dal 2008, in forte controtendenza rispetto alla crisi.

Le tensioni sul mercato libico si vanno a sommare a quelle che hanno portato all’embargo di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce in Russia con perdite stimate attorno ai 200 milioni di euro all’anno che non hanno però impedito alle esportazioni italiane di chiudere il 2014 facendo registrare il record storico per i prodotti agroalimentari e bevande nazionali raggiungendo il valore di 34,3 miliardi, con un aumento del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente.

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