il Punto Coldiretti

Summit Pac, Catania: “Inaccettabile la ripartizione delle risorse sulle superfici”

“Verso il progetto di riforma della Pac, l’Italia ha una posizione univoca senza sbavature”. Lo ha dichiarato nel suo intervento al summit Coldiretti il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania. “Crediamo che ci siano diversi elementi da modificare. So quante difficoltà il commissario Ciolos ha affrontato per difendere il budget agricolo dell’Unione europea. Ma questo modello di Pac della Commissione sembra disegnato alcuni anni fa perché non tiene conto delle evoluzioni che ci sono state nel settore agroalimentare.

Negli ultimi 6/8 anni abbiamo assisitito a una forte volatilità dei mercati, a una concorrenza più forte sull’offerta di materie prime, con la Ue che in 20 anni è passata da un mercato chiuso a uno aperto. Oggi l’agricoltore Ue ha difficoltà nel rapporto con i mercati, è l’anello debole della filiera, è quello che paga di più quando i prezzi scendono e che guadagna di meno quando salgono. Le filiera agroalimentari sono sbilanciate a favore della trasformazione della Gdo. In Italia facciamo un’agricoltura di qualità che però costa, ma questa qualità ha difficoltà a trovare sul mercato il giusto riconoscimento economico.

Di fronte a prodotti esteri a prezzi molto bassi, i prodotti italiani non sono remunerati per la qualità che esprimono”. Il ministro ha contestato il criterio della superficie per la destinazione di una buona fetta delle risorse: “Un aiuto di 200 euro all’ettaro è un sostegno alla semplice proprietà fondiaria, anche a quella che dismette l’attività. Con questa Pac se decido di disinvestire per me va bene. Se faccio impresa questo aiuto mi serve, ma non è la risposta ai bisogni delle imprese. C’è bisogno di tornare a concentrarsi sulle imprese.

Ma recidere il collegamento con i volumi delle produzioni vuol dire lontananza dalle imprese e vicinanza alle proprietà terriere. Il sistema del greening non mi piace, è sbagliato e inadeguato: è una misura stupenda per chi non produce. Se sto sul mercato e produco il greening è una tagliola per i costi e la difficoltà di sostenerli. Non credo che molte aziende aderiranno. Questa riforma Pac è cucita a misura di chi non produce, mentre secondo noi il sostegno va a chi fa vera agricoltura. Non è indifferente il concetto di chi fa impresa, deve essere considerato anche lo spaccato sociale del soggetto che fa impresa.

E’ sbagliato dare una definizione comunitaria dell’agricoltore attivo, la Commissione ci ha provato per un anno e adesso ha una proposta zoppicante. Lasciamo agli Stati l’obbligo, non la facoltà, di definire chi è l’agricoltore. Per quanto riguarda la convergenza interna degli aiuti negli Stati, Ciolos afferma che entro il 2019 ci dovranno essere gli stessi aiuti per tutti: è un’operazione semplice per chi ha già regionalizzato e per i nuovi Stati Ue. Per noi che abbiamo il modello storico, la convergenza avrà effetti devastanti perché ci impone un appiattimento del livello di aiuti con effetti devastanti per diversi comparti. Il problema non è tra ripartizione fra regioni, ma per comparti produttivi.

L’applicazione regionale porta a distorsioni di mercato nuove. Il problema è mantenere la coerenza del settore. Non vedo il motivo per il quale la Commissione debba impegnarsi in un’operazione del genere. L’Italia è il Paese che versa il 14 per cento del bilancio comunitario e riceve appena il 10 per cento. E’ uno scarto enorme che non ha giustificazioni: sono 5 miliardi l’anno che diamo ad altri Paesi che magari hanno un Pil procapite più alto.

Non possiamo dimenticare questo macigno anche sul tavolo agricolo. Consideriamo poi che l’Italia produce il 13 per cento del valore agricolo Ue su una superficie che è pari al 7 per cento del totale europeo e questo per dire quanto siano bravi gli agricoltori italiani. C’è lavoro e capacità. Come possiamo accettare un progetto e una ripartizione basata sulle superfici? E’ inaccettabile per noi e per la nostra gente. Sarebbe come dire: tu sei bravo ma il lavoro non conta perché conta solo l’area disponibile. Non è possibile. E’ uno schema che non accetteremo mai”.

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