il Punto Coldiretti

Terremoto, pubblicato il decreto salva-stalle

Il Decreto crea le condizioni per salvare tremila aziende e stalle con quasi centomila animali allevati a rischio nelle campagne terremotate ma ora dobbiamo vincere insieme la battaglia contro la burocrazia per fare in modo che gli aiuti arrivino al più presto ad agricoltori e allevatori che con l’inverno rischiano di chiudere per sempre se non si creano le condizioni per restare sul posto, garantendo vivibilità e operatività per accudire il bestiame e dare continuità alle attività produttive. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere soddisfazione per gli incentivi alle attività agricole e produttive contenuti del decreto legge sul terremoto pubblicato in gazzetta ufficiale

Dall’aiuto per il mancato reddito sugli animali allevati dalle pecore ai bovini che è stato aumentato a 11 milioni agli anticipi sui contributi europei per far fronte alle esigenze di liquidità, dall’accollo allo Stato del cofinanziamento regionale dei Piani di Sviluppo Rurale fino alle determinanti semplificazioni amministrative per acquistare o  acquisire in  locazione macchinari,  nonché’  effettuare  gli  ulteriori  interventi  urgenti necessari a garantire la prosecuzione dell’ attività, sono alcune delle misure importanti per il settore contenuti nel provvedimento ma bisogna assolutamente accelerare l’arrivo delle stalle mobili e dei moduli abitativi per gli agricoltori previsti dai bandi regionali.

Nei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo colpiti c’è un’elevata significativa presenza di allevamenti con oltre l`80 per cento delle strutture agricole e zootecniche delle zone terremotate marchigiane controllate presenta danni secondo la Regione mentre in Umbria sono circa un centinaio le stalle di dimensione economica rilevante in grave difficoltà e nel Lazio gli allevatori di Accumoli ed Amatrice sono allo stremo a quasi due mesi e mezzo dalla prima scossa che ha colpito la maggioranza degli allevamenti.

Gli animali devono mangiare tutti i giorni e le mucche devono essere munte due volte al giorno e per questo gli allevatori non possono trasferirsi lontano da mandrie e greggi che, senza vigilanza, rischiano peraltro di essere preda di atti di sciacallaggio. Alcune aziende agricole hanno ricevuto da speculatori proposte di acquisto indecenti per i prodotti colpiti dal sisma, ma anche per gli animali allevati che non possono più rimanere nelle stalle dichiarate inagibili.

L’agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante all’occupazione e all’economia di quei territori, ma alimenta anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo che sostengono che il flusso turistico che, tra ristorazione e souvenir, è la linfa vitale per la popolazione. Le scosse mettono a rischio un sistema con specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, dal ciauscolo al prosciutto di Norcia Igp, che – continua la Coldiretti – rappresentano un patrimonio culturale del Paese che rischia di sparire per sempre.

L’Unità di crisi della Coldiretti dall’inizio delle scosse lo scorso 24 ha avviato una mobilitazione che ha consentito la consegna di 70 moduli abitativi solo con la collaborazione del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e l’azienda Danieli di Buttrio ma decine di camper, roulotte e moduli sono stati consegnati grazie alla solidarietà degli agricoltori della Coldiretti lungo la penisola. È stata anche realizzata nella frazione di Sommati una grande tensostruttura utilizzata per lo stoccaggio di concimi, mangimi e foraggi necessari per garantire l’alimentazione degli animali durante l’inverno nelle aree del sisma.

Dall’inizio del sisma, solo nel Lazio, stati consegnati dalla Coldiretti 100mila chili di mangimi no ogm. In settimana ne arriveranno altri 25mila chili per bovini e 17mila chili per ovini e caprini ma anche sementi di grano, orzo e farro per consentire le semine autunnali. Il progetto della Coldiretti per valorizzare e difendere nella ricostruzione l’identità del territori colpiti è stato sostenuto da una rete di solidarietà con la collaborazione della cooperativa Grifo latte che, nonostante le difficoltà, ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte mentre l’Associazione Italiana Allevatori (AIA), sulla base delle richieste, ha consegnato carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per l’alimentazione degli animali. D

a questa collaborazione è nata la caciotta della solidarietà, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate da Amatrice a Norcia che 16mila italiani hanno già acquistato nei mercati di Campagna Amica. Il sito http://www.campagnamica.it/  farmersforyou rappresenta peraltro il modo più semplice e sicuro per sostenere l’economia e l’occupazione acquistando prodotti tipici del territorio. Con il motore di ricerca è infatti possibile conoscere i mercati degli agricoltori, le fattorie e le botteghe dove poter comprare il vero made in Italy agroalimentare dei comuni delle aree colpite dal sisma che è peraltro possibile verificare personalmente, senza cadere nel rischio di truffe e inganni che purtroppo spesso si nascondono dietro internet.  Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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