il Punto Coldiretti

Dall’Europarlamento no alla carne clonata nel piatto e sui mercati

Gli europei non devono ritrovarsi nel piatto animali clonati, inclusi i loro discendenti e materiale da riproduzione, e gli alimenti derivati come latte e carne. Stesso divieto anche per l’import dai Paesi terzi.

Lo ha deciso il Parlamento europeo che, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato con 529 voti a favore, 120 voti contrari e 57 astensioni, la Risoluzione legislativa sulla clonazione degli animali allevati e fatti riprodurre a fini agricoli, elaborata congiuntamente dalla commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (Agri) e da quella per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi).

Nella Risoluzione, gli eurodeputati precisano che l’obiettivo del regolamento è quello di rispondere alle preoccupazioni in materia di salute e benessere degli animali nonché alle percezioni dei consumatori e alle considerazioni etiche riguardanti la tecnica della clonazione. Pertanto, nel testo adottato si elimina il riferimento alla “provvisorietà” del divieto, contenuta nella proposta iniziale dell’Esecutivo dell’Ue.

Oltre ad estendere il divieto a tutti gli animali di allevamento, non solo a quelli della specie bovina, suina, ovina, caprina ed equina come proposto dalla Commissione europea, l’Europarlamento boccia l’immissione sul mercato e l’importazione oltre che dei cloni anche della progenie di animali clonati, cloni embrionali, materiale germinale di cloni animali e della loro progenie, nonché di alimenti e mangimi provenienti da cloni animali e dalla loro progenie.

Le misure prevedono anche la richiesta di un certificato di importazione che attesti che gli animali non sono cloni o progenie di animali clonati e che i prodotti non sono derivati da animali clonati o dalla loro progenie, oltre che un sistema di tracciabilità su cloni animali, progenie di animali clonati, materiale germinale di cloni e della loro progenie. La clonazione, infine, non è conforme alla Direttiva del Consiglio 98/58/CE sul benessere degli animali.

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