Il nuovo rapporto Istat sull’agriturismo in Italia, prosegue la crescita
Nel 2023 le aziende agrituristiche sono aumentate di 280 unità (pari a +1,1%, rispetto all’anno precedente), raggiungendo quota 26.129. E’ quanto emerge dalle elaborazioni dell’Osservatorio Coldiretti sui dati dell’ultimo rapporto Istat sulle aziende agrituristiche in Italia nel 2023 diffuso alla viglia della Bit che si svolge dal 9 all’11 Febbraio a Rho Fiera (Milano). Una crescita sostenuta dall’impegno di Terranostra l’associazione ambientalista di Coldiretti che si propone di promuovere e sostenere l’attività agrituristica in un’ottica di protezione e valorizzazione delle risorse naturali del mondo rurale. “I nuovi dati evidenziano una ulteriore crescita in termini qualitativi ma anche quantitativi dell’agriturismo italiano, capace di far segnare sempre nuovi record e un costante segno positivo sotto ogni punto di vista – spiega la presidente di Terranostra Campagna Amica Dominga Cotarella -. La sfida è ora quella di arricchire ulteriormente la varietà dell’offerta come base per una destagionalizzazione della vacanza, allungando i periodi di permanenza e assicurando agli ospiti delle nostre strutture esperienze sempre più appaganti e formative”. A livello regionale a far registrare la crescita più consistente sono la Sardegna (+3,5%), il Lazio (+3,3%) e la Toscana (+2,9%). Sotto il profilo geo-morfologico, oltre il 53% delle strutture agrituristiche si localizza nelle aree collinari, il 31% in quelle montane e il 16% nelle aree di pianura. Nel 2023, il valore della produzione a prezzi correnti delle aziende agrituristiche è di poco superiore a 1.871 milioni di euro. Rispetto al 2022, il valore del settore agrituristico aumenta del 15,4% e, rispetto al 2019, anno pre-Covid, l’aumento, sempre a prezzi correnti, è del 19,1%. Sembra quindi ormai completamente superata la forte flessione causata all’emergenza sanitaria. Il valore medio della produzione per agriturismo (valore economico / numero di aziende agrituristiche) nel 2023 supera i 71.600 euro (era poco più di 62.700 lo scorso anno) e sale a circa 84mila euro nel Nord, nel Centro è di poco meno di 71.300 euro e nel Mezzogiorno si aggira intono a 45mila euro. Nel 2023, gli agrituristi sono oltre 4,5 milioni (+11% rispetto al 2022); di questi poco meno della metà (49%) è composta da italiani (erano il 51,9% lo scorso anno). Tra le Regioni, si conferma al primo posto la Toscana con il 28,1% del totale degli agrituristi, seguita dal Trentino-Alto Adige/Südtirol (16,7%) con la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen che ospita poco meno del 80% degli arrivi nella Regione. Per tutte le altre Regioni l’incidenza degli agrituristi su base nazionale risulta sempre inferiore al 10% e varia tra il 9,9% del Veneto e lo 0,1% del Molise. Rispetto al 2022, gli agrituristi italiani aumentano del 4,9%, mentre quelli stranieri del 17,6%. Le presenze superano i 16,6 milioni di notti spese (con un incremento del 7% rispetto al 2022), di queste il 60,1% è stato effettuato da turisti stranieri (lo scorso anno erano il 58%). La quota di presenze di agrituristi stranieri sale al 74% nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen e a seguire la Toscana con il 69%. La permanenza media nelle strutture è di 3,7 giorni e per gli ospiti italiani e stranieri è rispettivamente di 3 e 4,3 giorni. Per quanto riguarda l’assetto produttivo delle aziende agrituristiche nel 2023 si confermano sia il carattere multifunzionale delle aziende, sia un’articolazione dell’offerta economica che fa leva sulle peculiarità culturali e paesaggistiche dei territori. In particolare, emerge sempre più forte l’integrazione dell’offerta di alloggio, degustazione e ristorazione, attività che rimangono il core-business di queste strutture, con i servizi di equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi vari, attività sportive e altri servizi. Le aziende agrituristiche che svolgono attività di ristorazione sono poco più di 13mila (circa il 50% del totale) e, rispetto al 2022, sono in lieve aumento (+0,8%). La Regione con la maggior dotazione di aziende agrituristiche con agri-ristoranti è la Toscana (16,5%) seguita dalla Lombardia (8,4%) e dal Piemonte (7,2%). Le aziende con il servizio di degustazione sono oltre 6.500. Il 44,6% si localizza nelle regioni del Centro, dove spicca la Toscana (28,3%), il 17,7% nel Sud, con la Puglia al primo posto (6,7%), il 17,3% nel Nord-ovest con il Piemonte che conferma la propria importanza (12,1%), l’11,3% nelle Isole con il forte contributo della Sicilia (9,4%) e, infine, con il 9,1% il Nord-est, con il Trentino-Alto Adige/Südtirol che ospita il 6,6% di queste strutture. Le aziende con alloggio sono poco più di 21.100 (81% del totale) in aumento dello 0,9% rispetto all’anno precedente. La Toscana è la Regione con la maggior dotazione di agriturismi con alloggio (24,6%), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano/Bozen(13,7%) e dall’Umbria (6%). Le aziende agrituristiche che offrono solo alloggio sono 6.739 (il 31,8% delle strutture autorizzate a svolgere anche attività di alloggio). Infine, sono quasi 4.600 le aziende che offrono pensione completa. Di queste quasi il 50% si colloca nel Mezzogiorno, il 25% sia nel Nord che nel Centro. Nel 2023 sono poco meno di 12.973 (49,6% del totale) le aziende agrituristiche con almeno un servizio aggiuntivo (equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountainbike, fattorie didattiche, corsi vari, attività sportive e servizi vari, vedi glossario). Più nel dettaglio, rispetto al totale delle aziende che consentono di usufruire di almeno uno di questi servizi, vi è una maggiore incidenza di strutture che offrono servizi vari (73,2%), escursioni (24,6%) attività sportive (24,5%) e, a seguire, quelle con fattorie didattiche (16,1%), corsi vari (14,4%), osservazioni naturalistiche (12,5%), mountainbike (12,2%), trekking (12,1%) ed equitazione (10,2%). Le aziende con fattorie didattiche sono presenti in numero maggiore in Toscana, Piemonte e Lombardia con valori di poco superiori al 13%. Le strutture dove prevale l’attività di mountainbike si localizzano soprattutto in Piemonte (17,4%) e Toscana (15,3%), Regione in cui è anche significativa la presenza di aziende che organizzano corsi vari (15,5%) e servizi vari (29,5%). Le aziende campane si caratterizzano invece per servizi di osservazione naturalistica (35,3%) e trekking (25,5%) e, infine, la Sicilia per escursioni (19,7%), equitazione (16,7%) e sport (22,4%). Nel 2023, le aziende agrituristiche con fattoria didattica sono 2.085, circa l’8% del totale delle strutture. Tra le altre peculiarità delle aziende agrituristiche con servizi di fattoria didattica, va segnalata quella relativa alle caratteristiche demografiche del conduttore. Tra queste, quelle con conduttore donna sono il 39% (5 punti in più rispetto al totale degli agriturismi gestiti da donne). |
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