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Raccolto il primo riso con le tecniche di evoluzione assistita

Martedì 30 settembre nei campi di Castello d’Agogna in provincia di Pavia, al Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi, è stato raccolto il frutto della prima sperimentazione italiana in campo di piante migliorate con le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA).

Nulla a che vedere con gli OGM: si tratta di un insieme di tecniche della biologia molecolare che permettono di modificare parte del genoma della pianta in modo mirato, efficiente e rapido, senza la necessità di ricorrere all’inserimento di DNA estraneo.

Obiettivo della ricerca è quello di ottenere un riso meno suscettibile al brusone, il fungo che spesso ostacola la crescita del riso fino ad arrivare a compromettere la sua coltivazione.

Ma le TEA possono intervenire anche sulle altre caratteristiche bio-morfologiche per rendere la pianta di riso più produttiva e resiliente e nel medesimo tempo più resistente al cambiamento climatico, dimezzando i tempi dell’ottenimento di una pianta di riso migliorata/editata in modo da renderla – come in questo caso – meno bisognosa di fitofarmaci o di acqua o di fertilizzanti.

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