Sara Manganone: quando il green fa rima con imprenditorialità
Green, mai termine fu più abusato. Ma se a declinarlo è una giovane imprenditrice agricola che è riuscita a creare un mix perfetto di tradizione e tecnologia, allora la parola assume un suono diverso. Perché si può guardare al futuro producendo vino e installando tra i filari che corrono nei terrazzamenti un trenino al 100% ecologico. E’ la storia di Sara Manganone, 26 anni, giovane imprenditrice della Coldiretti, che si è aggiudicata il premio Donne Coldiretti nella sezione Donne e Futuro. Questo premio celebra le donne che sanno coniugare l’innovazione tecnologica e il desiderio di rinnovamento con la tradizione. L’ultima sfida dell’imprenditrice premiata è la realizzazione della prima ecorotaia in vigna per raggiungere i terrazzamenti dei vigneti più ripidi e rendere possibile la coltivazione anche in aree marginali. Viene quindi celebrata l’agricoltura innovativa che sperimenta nuovi processi a vantaggio dell’ambiente e del lavoro aziendale. Il periodo per l’agricoltura italiana non è tranquillo tra lo sconvolgimento dei mercati per le due guerre in corso e per i dazi. Ma Sara non si arrende. E’ imprenditrice agricola per scelta e vuole continuare a crescere rafforzando l’azienda. Viene da una preparazione che non ha nulla a vedere con i campi, con un percorso di studi in grafica e architettura. Poi nel 2019 con il cugino la decisione di guardare al piccolo vigneto di famiglia che porta ancora il nome Château Vieux, che il bisnonno usava per riferirsi al vino “di casa”. Contemporaneamente sono stati ristrutturati alcuni appartamenti con l’affaccio sui filari per una micro ricettività. Nel 2021 la decisione di investire in cantina dopo aver acquistato vigneti abbandonati rivitalizzando e riqualificando aree che rischiavano il degrado. E così è iniziata la nuova avventura che ha portato oggi alla coltivazione di tre ettari nella piccola località di Roveretta, a Pont-Saint-Martin, in Valle d’Aosta, e la produzione di 5mila bottiglie e quattro etichette. Ma si tratta di una zona impervia con terrazzamenti caratterizzati da grandi dislivelli raggiungibili con scomode mulattiere. Quindi la grande idea: una monorotaia elettrica a zero impatto ambientale perché si carica con l’energia prodotta dai pannelli solari in azienda, che si inerpica tra le alture. Per ora viene utilizzata solo a uso aziendale e – spiega Sara – offre un aiuto importante nella logistica facilitando così tutte le attività, dalla concimazione al taglio dell’erba. La zona è caratterizzata da pendenze anche del 60% e dal primo all’ultimo terrazzamento il dislivello è di 150 metri. Insomma è quella che a pieno titolo si può definire agricoltura eroica. Ma delle criticità l’imprenditrice ha fatto un valore aggiunto. L’azienda vende direttamente i suoi prodotti e dunque c’è un rapporto diretto con i consumatori e i turisti numerosissimi nella regione. L’azienda è impegnata nell’attività enoturistica, organizza aperitivi in pergola d’estate e nella barricaia d’inverno. Qualche problema si sta avvertendo però. Intanto la sua azienda produce soprattutto vini rossi oggi meno richiesti dal mercato e comunque – afferma ”Si beve meno anche per le nuove restrizioni”. E un’altra fonte di preoccupazione sono i dazi, perché l’azienda vende negli Stati Uniti. “Ma teniamo duro e pensiamo a nuovi investimenti”. Per esempio si sta lavorando per spostare la produzione su vini più rispondenti alla nuova domanda. E si punta anche all’agriturismo. Con una proposta speciale: il trenino elettrico per uno speciale viaggio trai vigneti. |
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