Florovivaismo, i residui verdi da costo a valore
Sala piena al Centro Congressi Ville Ponti di Varese per il convegno “Materiale di risulta del verde pubblico e privato – Valorizzazione, buone pratiche e strumenti di tracciabilità per le aziende agricole, artigiane e le Amministrazioni pubbliche”, promosso da Assofloro con Coldiretti, Federforeste e Associazione Florovivaisti Varesini, con il patrocinio di Regione Lombardia. Un confronto operativo su tracciabilità, semplificazione e casi pratici per trasformare sfalci, ramaglie e scarti florovivaistici da problema a sottoprodotto capace di generare valore. Ancora una volta è emerso come oggi ci siano gli strumenti, quali il contratto di valorizzazione, i documenti di trasporto, perché i sottoprodotti delle produzioni vivaistiche, delle manutenzioni, delle potature, siano riconosciuti come base di una economia circolare e non come rifiuto. Come si fa a considerare legno, foglie, rami come rifiuti? Coldiretti difende un principio: abbattere la burocrazia, applicando in modo coerente la normativa nazionale. Una volta raccolto il materiale di risulta e verificata l’assenza di plastiche, metalli, etc., può entrare in filiera, generare altri materiali ed economie di scala. Deve essere altrettanto chiaro che ottenere il sottoprodotto non è l’attività principale delle aziende florovivaistiche. Dall’ attività di manutenzione del verde deriva sostanza organica da valorizzare secondo un percorso tracciato e conseguente. E’ fondamentale lavorare in tutte le regioni, perché il percorso tracciato da Coldiretti sia reso applicabile in tutta Italia, per una economia veramente circolare a vantaggio delle imprese, della collettività, dell’ambiente. |
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