Lo studio Nomisma per Cibus Tec Forum
Da una recente indagine condotta da Nomisma, nei prossimi 12 mesi gli acquisti saranno guidati principalmente da una crescente propensione al risparmio, dalla ricerca di benessere e sostenibilità. Relativamente ai prodotti food & beverage che creeranno nuovi trend nei prossimi 2/3 anni, il 38% dei consumatori intervistati ha citato al primo posto il ridotto contenuto di alcuni ingredienti (zuccheri, conservanti, grassi, ecc), che precede la produzione nazionale (37%), l’origine locale/km zero (36%), il basso impatto ambientale (30%) e la sostenibilità delle confezioni (28%). Nel complesso, tra i principali megatrend che oggi impattano sulla filiera del food & beverage figurano il cambiamento climatico, l’incertezza che caratterizza lo scenario geopolitico e l’innovazione tecnologica, con in testa l’intelligenza artificiale che incide sui processi aziendali. Il settore agroalimentare resta fondamentale per l’economia nazionale ma proprio a causa di questi megatrend, sono svariati i fattori di potenziale criticità, a partire dal fatto che in Italia quasi la metà del suolo nazionale risulta in cattivo stato di salute – a causa in primis di erosione, perdita di carbonio organico, ecc – minacciando la sostenibilità del comparto. Al contempo, siccità prolungata e aumento delle temperature influenzano pesantemente le nostre produzioni, così come il costante aumento dei danni causati da eventi estremi quali grandinate, trombe d’aria, allagamenti ed esondazioni. “La filiera agroalimentare è assolutamente strategica per l’economia italiana ma oggi sono molteplici i fattori di incertezza e complessità, che richiedono un elevato livello di attenzione per affrontare con successo e consapevolezza le sfide che ci aspettano nel prossimo futuro. Oggi le imprese alimentari sono messe sotto pressione da svariati fattori di mercato che ne limitano la capacità d’azione e che richiedono un cambio di paradigma strategico e organizzativo per mantenere adeguati livelli di competitività e redditività. Un cambio di passo che può trovare leve di sviluppo negli accordi di filiera, in grado di ridurre la volatilità dei prezzi e la garanzia delle forniture, nella diversificazione dei mercati di sbocco, che consente di contenere i rischi di mercato, e nell’innovazione tecnologica e digitale, per rispondere ai nuovi desiderata dei consumatori e a quegli obiettivi di sostenibilità che, per quanto oggi non sembrano più all’ordine del giorno nel dibattito pubblico, rappresentano una conditio sine qua non per restare sul mercato” – ha commentato Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare di Nomisma. |
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