Inps: le pensioni vigenti al 2024 valgono oltre 364 miliardi di euro
Dal nuovo rapporto sulle Prestazioni Pensionistiche italiane emerge che le prestazioni del sistema pensionistico italiano vigenti sono ben 23 milioni e interessano una platea di 16,3 milioni di beneficiari. INPS, infatti, ha pubblicato il consueto aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sulle Prestazioni Pensionistiche e sui Beneficiari del Sistema Pensionistico Italiano, esponendo gli ultimi dati disponibili e consolidati al 31 dicembre 2024. Dal rapporto si rileva che il numero di prestazioni pensionistiche italiane è aumentato rispetto all’anno precedente, ovvero il 2023, dello 0,4% e quindi le pensioni pagate superano i venti milioni e sono precisamente 23.015.011. Aumentati, rispetto al 2023, anche gli importi complessivi erogati: la crescita è stata di quasi il 5%, per un totale di 364.132 milioni di euro annui. A livello geografico, la spesa pensionistica complessiva si distribuisce soprattutto al Nord, infatti dei 364 miliardi di euro pagati, per il 51,1% sono erogati al Nord, per il 28% nel Mezzogiorno e per il 20,9% nel Centro Italia. Il dato nazionale, infatti, si articola in maniera diversa a livello locale e rileviamo che il 47,3% delle pensioni e il 47,7% dei pensionati si trova al Nord, con importi medi superiori del 7,1% rispetto alla media nazionale. La maggior parte dei pensionati italiani (68%) percepisce solamente una pensione, mentre il restante 32% due o più. In media, i pensionati italiani percepiscono 1,4 pensioni a testa, ma non solo, aumenta dello 0,5% rispetto al 2023 anche il numero dei beneficiari che nel 2024 sono 16.305.880. In relazione al genere, le donne costituiscono la maggior parte della platea con il 51% delle prestazioni percepite, ma il divario reddituale le penalizza. Sono gli uomini, infatti, a percepire il 56% dei redditi pensionistici, con un importo medio annuo superiore del 34% rispetto a quello delle donne (€25.712 contro €19.140). La maggior parte delle prestazioni pensionistiche, ovvero il 77,2% dei casi, attiene alle categorie di invalidità, vecchiaia e superstiti e quindi ha natura previdenziale, mentre le prestazioni assistenziali costituiscono il 20,2% del totale (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra). Le indennità invece sono circa il 2,7%. I titolari di pensioni di vecchiaia sono ben 11,4 milioni e il 28% di questi percepisce e cumula anche trattamenti di altro tipo. I titolari di di pensioni ai superstiti invece sono 4,2 milioni e di essi il 32% percepisce solo pensioni ai superstiti, mentre il restante 68% percepisce anche pensioni di altro tipo. I titolari di pensioni di invalidità previdenziale sono 890 mila e di loro quasi la metà (il 46%) percepisce anche pensioni di tipo diverso. In relazione alle prestazioni assistenziali, i beneficiari sono 3,9 milioni e, di essi, il 48% è titolare anche di prestazioni diverse da quelle assistenziali. Dal rapporto si osserva in particolare che i soggetti percettori di indennità di accompagnamento, percepiscono anche pensioni di tipo previdenziale. I titolari di rendite di tipo indennitario sono 605 mila, di cui il 72%, cumula tale prestazione con altri tipi di prestazione previdenziale e/o assistenziale. I dati sono stati prelevati dal Casellario centrale dei pensionati e inquadrano a livello nazionale la situazione delle pensioni italiane. |
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