Crisi di mercato del latte, proposto l’anticipo dei pagamenti Pac
Anticipo dei pagamenti diretti della Pac al 16 ottobre, sino al 70% del loro importo totale, al fine di assicurare liquidità alle imprese agricole; restituzioni alle esportazioni per burro, il formaggio e il latte in polvere; introduzione di un aiuto allo stoccaggio privato per il burro e misure di intervento per burro e latte in polvere. Sono i provvedimenti al centro dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri agricoli dell’Unione Europea per far fronte alla crisi di mercato per latte e latticini, secondo quanto richiesto dalle delegazioni francese, tedesca ed austriaca, con il sostegno di Italia, Lituania, Cipro, Slovacca, Lussemburgo, Polonia, Ungheria, Spagna, Lettonia, Irlanda, Grecia, Belgio e Romania. Il Commissario Ue si è inoltre impegnata a presentare al Consiglio dei rapporti trimestrali sulla situazione di mercato del latte a partire dalla fine di giugno. Preso nota anche della domanda della delegazione francese, con il sostegno di altre delegazioni, per quanto riguarda la situazione di mercato per la carne suina. Ma qui il rappresentante della Commissione ha ribadito il suo punto di vista non ritenendo necessaria l’applicazione di misure in questo stadio. I ministri dell’agricoltura dell’Ue hanno poi adottato un documento di conclusioni sulla comunicazione della Commissione relativa alla semplificazione della Pac, sulla base di un documento predisposto dalla Presidenza. Il documento riporta i progressi realizzati attraverso il processo di semplificazione e mette in evidenza le tappe che ancora devono essere perseguite per ridurre i carichi amministrativi gravanti sulle imprese agricole. Tra le diverse dichiarazioni, in merito alla necessità di completare il processo di semplificazione, il Consiglio ha invitato la Commissione a riflettere sulle proposte che sono state formulate allo scopo di ritornare sull’argomento nel mese di novembre 2009, con la futura Presidenza svedese dell’Unione. Successivamente, in seguito alla domanda della delegazione polacca, i ministri hanno affrontato la questione dello squilibrio tra i prezzi dei prodotti agricoli e i prezzi al consumo dei prodotti alimentari. In una nota trasmessa al Consiglio, la Polonia ha messo in evidenza la disparità crescente tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo e sulla necessità, da parte delle istituzioni europee, di adottare misure decisive allo scopo di porre fine a tale situazione speculativa che, secondo la delegazione polacca, interessa in particolar modo i nuovi Stati membri in cui gli importi delle spese alimentari sono due volte superiori rispetto all’Europa a 15. In particolare la delegazione fa riferimento alle misure proposte con la risoluzione sui prezzi alimentari adottata dal Parlamento europeo il 26 marzo scorso. Il sostegno per l’adozione di iniziative comunitarie è pervenuto anche dall’Italia, la Grecia, la Lituania, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Francia, l’Estonia, la Bulgaria e l’Ungheria. Il commissario europeo, Mariann Fischer Boel, ha annunciato la presentazione di un rapporto sul tema entro la fine dell’anno e sulla necessità di intervento da parte delle autorità nazionali in caso di abuso della posizione dominante nel settore della vendita al dettaglio. Infine, fra i punti “A” senza dibattito, il Consiglio ha adottato il regolamento e la decisione che trasportano le prescrizioni giuridiche dell’accordo sulla componente "sviluppo rurale" dell’Ue che fanno parte del pacchetto legislativo del “Piano europeo di ripresa economica”. In particolare questi due atti legislativi mettono a disposizione dei fondi supplementari dell’Ue per lo sviluppo di infrastrutture a “banda larga” nelle zone rurali e rinforzano le dotazioni per gli Stati membri per il recepimento delle “nuove sfide” nel quadro del bilancio di salute della Pac: il cambiamento climatico, le energie rinnovabili, la gestione delle acque, la biodiversità e le misure di accompagnamento del settore lattiero – caseario. |