Clima: il Parlamento europeo reclama un nuovo modello di sviluppo
Adottata dal Parlamento europeo con 516 voti favorevoli e 47 contrari, la Risoluzione proposta dall’On. Guido Sacconi (PSE) pone in evidenza come la natura, a causa soprattutto dell’aumento della temperatura generato dall’attività umana, stia subendo gli effetti dei cambiamenti climatici. In particolare, la Risoluzione lancia un allarme denunciando come già l’Europa meridionale ed il bacino del Mediterraneo stiano affrontando problemi di carenza idrica, siccità ed incendi boschivi, fenomeni che, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono responsabili di 60000 decessi all’anno in tutto il mondo. E’ necessario dunque, secondo dei parlamentari, adottare misure per l’adattamento e la mitigazione di questo fenomeno, attraverso un nuovo modello di crescita economica che tenga conto delle zone più vulnerabili. Tra le azioni che dovrebbero essere intraprese, la Risoluzione, mette in luce il ruolo positivo al quale il settore agricolo potrebbe assurgere nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico attraverso “l’applicazione in una legislazione che rafforzi la sostenibilità e promuova nuove modalità di utilizzo e gestione dell’acqua e delle altre risorse naturali”. Il settore agricolo, osservano i parlamentari, è uno dei più vulnerabili ai cambiamenti climatici e, al tempo stesso, è accusato di provocare danni all’ambiente; a tale riguardo è dunque necessario che gli Stati membri utilizzino i fondi per lo Sviluppo rurale al fine di rafforzare l’adattamento ai cambiamenti climatici, realizzando misure che puntino ad “una riduzione della vulnerabilità e a un aumento della sostenibilità dal punto di vista sia ambientale che economico”. Particolare importanza è riconosciuta alla necessità di garantire un “uso razionale dell’acqua” attraverso la “gestione della domanda idrica”. In relazione a ciò, i parlamentari chiedono alla Commissione e al Consiglio di adottare misure integrative per assicurare disponibilità, accessibilità, uso e conservazione dell’acqua e promuovere tecnologie e pratiche innovative che contribuiscano a ridurre i danni da siccità e i rischi di inondazione. La Risoluzione adottata oggi dal Parlamento europeo rispecchia la crescente attenzione per le tematiche ambientali, come emerso anche da un sondaggio dell’Eurobarometro, sull’atteggiamento dei cittadini nei confronti dell’ambiente pubblicato nel marzo 2008, dal quale si evidenzia che per i cittadini europei (47% degli italiani) i mutamenti del clima sono ritenuti più preoccupanti di terremoti e inondazioni, dei disastri provocati dagli uomini, dei prodotti chimici impiegati nella quotidianità e della contaminazione dell’acqua e dell’aria.
L’aumento della temperatura media globale, stimato dal Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) di 2-2,5 gradi, potrà causare, secondo la Coldiretti, una riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità e rischio di estinzione per circa 20-30 per cento delle specie vegetali e animali. Tali conseguenze, saranno maggiormente sentite nell’Europa meridionale e nel bacino del Mediterraneo; in Italia, dice la Coldiretti sulla base ad elaborazioni climatiche e pedoclimatiche effettuate dall’Inea, il 51,8 per cento del territorio nazionale è diventato potenzialmente a rischio desertificazione. |
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