il Punto Coldiretti

Agricoltura di precisione sull’1% dei terreni

Dai sistemi gps all’utilizzo dei droni, dai sensori nei campi alle etichette intelligenti fino ai sistemi di avanguardia nella produzione ecocompatibile il mercato dell’agricoltura di precisione in Italia vale circa cento milioni di euro anche se ad oggi interessa solo l’1% della superficie agricola coltivata.

E’ quanto afferma la Coldiretti, che alla Fieragricola di Verona ha organizzato un incontro sull’innovazione, nel Forum Eurocarne. Quello dell’agricoltura di precisione è un fenomeno destinato ad esplodere nel prossimo decennio con i vantaggi dell’agricoltura 4.0 che sono evidenti nell’ottimizzazione dell’efficienza produttiva e qualitativa; riduzione dei costi aziendali; minimizzazione degli impatti ambientali, con risparmi in termini di utilizzo di sementi, fertilizzanti, agrofarmaci, acqua di irrigazione, carburanti, lubrificanti.

Si riesce a stabilire con esattezza quanta acqua e quante sostanze nutritive servono per una determinata coltura, qual è la giusta razione alimentare per un animale, ma anche eliminare infestanti attraverso interventi mirati, prevenire patologie, migliorare la resa delle coltivazioni e la stessa qualità dei prodotti, oltre a rendere più facile il lavoro. +

Come è stato possibile verificare direttamente nello stand della Coldiretti in Fiera, in questa nuova sfida l’Italia può contare sul sistema dei Consorzi agrari che è già il riferimento di 300mila aziende diffuse capillarmente su quasi tutto il territorio con circa 1300 recapiti, comprese le aree più difficili, ed ha esteso l’operatività, dall’innovazione tecnologica ai contratti di filiera, dalle agroenergie al giardinaggio, dalla fornitura dei mezzi tecnici alla salvaguardia delle sementi a rischio di estinzione.

Un esempio di sviluppo dell’agricoltura di precisione in Italia è rappresentato dalla collaborazione dei Consorzi con l’esperienza di Bonifiche Ferraresi, la  più grande azienda agricola d’Italia con 6.500 ettari di sau e l’unica quotata in Borsa. L’azienda che ha implementato i metodi e le pratiche dell’agricoltura di precisione su tutti i suoi terreni dalla terra al raccolto. Inoltre ha realizzato una stalla da ingrasso per 5 mila capi dove vengono alimentati interamente dalle produzioni aziendali.

L’obiettivo è introdurre sistemi digitali altamente tecnologici all’interno dei processi produttivi e tecnologie moderne finalizzate ad ottenere l’aumento della produttività accompagnata, però, dalla riduzione dei costi e da un aumento della sostenibilità ambientale.

Le opportunità offerte dall’agricoltura 4.0, con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose” rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane.

“Esiste purtroppo un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire” spiega il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza di estendere la banda larga e le nuove tecnologie nelle aree rurali a sostegno delle imprese e dei cittadini che in misura crescente scelgono di vivere lontano dalle città”.

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