il Punto Coldiretti

Giovani, un pacchetto da 160 milioni tra mutui agevolati e fondi per start up

“Un concreto sostegno alla competitività dell’agricoltura italiana dove le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media”.  E’ quanto afferma il delegato nazionale dei giovani Coldiretti Maria Letizia Gardoni nel commentare positivamente l’annuncio del Ministro delle Politiche Agricole sull’operatività delle misure del pacchetto Generazione Campolibero, dai mutui a tasso zero ai fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari per un valore di 160 milioni tra risorse interne e fondi Ismea-Bei.

Vediamo i provvedimenti nel dettaglio. Previsto innanzitutto un fondo da 20 milioni di euro per le start up, con l’obiettivo di supportare la nascita e lo sviluppo di start up nel settore agricolo, agroalimentare e delle pesca. L’importo massimo finanziabile per progetto è stato fissato nella cifra di 4,5 milioni.

Ci sono poi mutui a tasso zero a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli. L’importo massimo finanziabile per progetto è pari a 1,5 milioni, per un totale complessivo di 30 milioni di euro di risorse nazionale più altri 50 milioni dall’accordo Bei – Ismea.

Ma il pacchetto prevede anche mutui a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli.
Le risorse finanziarie a disposizione per il 2016 ammontano a 60 milioni di euro, con apertira del bando prevista nel mese di marzo.

“C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri”, ha affermato Gardoni nel sottolineare che “dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare”.

A 15 anni dall’approvazione delle legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le  opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

 

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