Rischia di crollare la produzione russa di grano, con il gigante ex sovietico che produce quasi un decimo dell’intero raccolto mondiale. Il caso è al centro di un articolo apparso sul quotidiano statunitese The Wall Stree Journal, secondo il quale le condizioni meteo stanno causando gravi problemi a livello sia qualitativo sia quantitativo.
Il clima secco ha inciso negativamente sulla crescita iniziale del frumento invernale in alcune delle principali aree produttrici della Russia, minacciando di causare un’impennata dei prezzi alimentari, non solo a livello interno, ma anche in mercati d’esportazione chiave, come l’Egitto, l’Iran e il Marocco.
I danni al raccolto nazionale di frumento si registrano proprio nel momento in cui la Russia ha posto un divieto sulle importazioni alimentari provenienti da alcuni paesi occidentali, come ritorsione alle sanzioni adottate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, in conseguenza alle azioni di Mosca in Ucraina.
Le condizioni atmosferiche asciutte sono iniziate lo scorso mese di settembre, quando il frumento invernale e’ stato piantato, e hanno determinato un deterioramento della qualita’ del raccolto. L’istituto moscovita SovEcon, prevede che, nella stagione 2015-16, la Russia potrebbe produrre meno di 50 milioni di tonnellate di frumento. Lo scorso anno, la Russia ha prodotto 59 milioni di tonnellate della commodity.
"La mancanza di umidita’ ha comportato uno sviluppo estremamente debole dei cereali invernali. Piante deboli sono meno resistenti alle basse temperature, pertanto il rischio di un aumento delle perdite invernali diventa piuttosto significativo", ha dichiarato Andrey Sizov, direttore generale del SovEcon.
Di conseguenza, nell’anno commerciale 2015-16, la Russia potrebbe esportare circa 18 milioni di tonnellate di frumento, contro il picco record di 24 milioni di tonnellate della stagione in corso.
Sebbene la Russia non corra il rischio di esaurire le scorte di frumento, un raccolto piu’ contenuto potrebbe determinare un’impennata dei prezzi interni, che si andrebbe ad aggiungere alle sofferenze prodotte dall’inflazione dei prezzi al consumo del paese, spiegano gli analisti. Questa situazione potrebbe incidere negativamente sui paesi che piu’ dipendono dalla produzione cerealicola russa – in particolare l’Egitto, l’Iran e la Turchia, i principali clienti del Cremlino.
L’Egitto, il maggior importatore mondiale di frumento, dipende fortemente dalle importazioni cerealicole provenienti dalla Russia, per contenere la crescita dei prezzi alimentari – un fattore chiave delle proteste di strada che, nel 2011, hanno portato alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak.
Nell’anno commerciale 2014-15, l’Egitto, che si rifornisce di frumento attraverso gare internazionali, ha gia’ acquistato 1,6 miliardi di tonnellate di frumento russo, che hanno, poi, alimentato il programma egiziano di sussidi sul pane. In linea generale, il paese importa circa 10 milioni di tonnellate di frumento all’anno, e ottiene piu’ della meta’ delle sue forniture dalla Russia.
Doug Bergman, vicepresidente del settore dei derivati agricoli della RCM Asset Management di Chicago, ha spiegato che l’incertezza politica in Russia, e la debolezza del rublo potrebbero, inoltre, erodere il potenziale produttivo del paese.
"Poiche’ le sanzioni incidono pesantemente sulle finanze del paese, sara’ sempre piu’ difficile per i produttori agricoli russi continuare ad avere raccolti abbondanti, dal momento che non dispongono del credito sufficiente per acquistare i materiali di cui necessitano, come fertilizzanti e macchinari", ha dichiarato Charlie Sernatinger, responsabile della ED&F Man Capital Markets.
Mercoledi’, il prezzo del frumento ha toccato il picco massimo degli ultimi due mesi, spinto non solo dalle preoccupazioni concernenti le dimensioni e la quantita’ del raccolto russo di frumento invernale, ma anche dai timori prodotti dalle avverse condizioni meteorologiche negli Stati Uniti e in Australia.
Analisti e operatori del settore sostengono che i produttori agricoli statunitensi potrebbero avere, quest’anno, un raccolto di frumento invernale inferiore, rispetto alle previsioni, a causa delle precipitazioni nelle zone orientali della cintura agricola degli Stati Uniti, che hanno rallentato la raccolta delle altre colture, e ritardato la semina del cereale.
"Ritengo che il mercato del frumento possa crescere, ma aspetterei una correzione al ribasso per acquistare. Nel piu’ lungo periodo, penso che l’andamento del prezzo del frumento dipendera’ fortemente dal prezzo del mais", ha aggiunto Bergman. [Neena Rai, quotidiano – a cura di agra press]