Anche la Spagna si trova a far fronte a un drastico crollo della produzione di olio. Secondo quanto riporta il quotidiano iberico El Pais, nella regione dell’Andalusia il raccolto 2014 fa segnare un calo del 56 per cento rispetto all’anno precedente.
L’Andalusia avra’ quest’anno una produzione stimata di 643mila tonnellate di olio d’oliva, con un forte calo del 56% rispetto allo scorso anno, che era stato eccezionalmente buono, e del 42% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Le alte temperature primaverili hanno pregiudicato fioritura e allegagione e, piu’ tardi nella stagione, le grandinate in alcune zone della media valle del Guadalquivir hanno del tutto stroncato le probabilita’ di un buon raccolto.
La produzione e’ calata in tutte le province ad eccezione di Huelva, anche se Jaen ha subito il calo maggiore, con il 64% in meno rispetto alla passata stagione. Seguono Cordoba, con un calo del 59%, Granada con il 48%, Malaga con il 40% e Siviglia con il 25%. Nonostante questo, l’Andalusia monopolizza ancora l’82% della produzione nazionale, stimata in 784mila tonnellate (quasi il 60% in meno rispetto allo scorso anno). La caduta sara’ molto piu’ lieve negli altri paesi produttori, per cui il Consiglio oleicolo internazionale (Coi) prevede una produzione globale di 2,560 milioni di tonnellate, il 19% in meno rispetto alla campagna precedente. Il calo in paesi come la Spagna, il Portogallo, la Siria o l’Argentina e’ compensato dalla crescita del raccolto in Grecia (fino al 122% in piu’), mentre l’Italia non ha fornito dati di produzione.
E’ previsto un calo, anche se meno accentuato, anche per la produzione di olive da tavola, con una stima di 374mila tonnellate, il 15% in meno rispetto alla stagione precedente. Di questi, quasi l’80% della produzione spetta a Siviglia, con 290mila tonnellate.
La conseguenza di una raccolta piu’ bassa sara’ la diminuzione di 6,47 milioni di giornate di lavoro in Andalusia (4,19 milioni dei quali nell’area di Jaen), situazione che ha portato la consigliera dell’agricoltura, Elena Viboras, a chiedere al governo, "senza perdere un minuto", di approvare l’esonero dalle 35 giornate per accedere al sussidio agricolo e di attuare un piano speciale per il lavoro. La delegata del governo in Andalusia, Carmen Crespo, ha annunciato che il governo sta prendendo in considerazione queste misure.
La campagna olivicola sta per iniziare con uno stock di 498mila tonnellate. Il consumo di olio e’ aumentato del 4,44% nell’ultimo anno, anche se il suo valore e’ sceso dell’1,44% a causa del calo dei prezzi. Solo il 26% dell’olio consumato e’ extravergine (il 35% in Andalusia), con un prezzo di 2,70 euro al chilo. "C’e’ spazio per crescere negli oli di maggiore qualita’ e perche’ tutti gli anelli della filiera possano ottenere un beneficio equilibrato", ha detto la consigliera Elena Viboras, che ha incoraggiato a continuare a promuovere la concentrazione dell’offerta per migliorare la posizione contrattuale e la competitivita’ degli agricoltori. (…) [Gines Donaire, quotidiano – a cura di agra press (pf)]