Primo trimestre positivo per i prezzi dell’olio italiano extravergine
Primo trimestre positivo per i prezzi dell’olio italiano extravergine e vergine di oliva che mettono a segno rispettivamente +8,2 per cento e +7,8 per cento; questo, a differenza dei listini spagnoli trascinati al ribasso da una produzione stimata sopra il milione e mezzo di tonnellate, in netto recupero sulla pessima campagna 2012/2013. Un trend che per la prima volta vede il prezzo dell’olio nazionale di sopravanzare di un euro quello spagnolo, a riconoscimento del più alto livello qualitativo. A trainare il mercato nazionale, secondo l’Istituto, sono le piazze pugliesi con il Barese che ha chiuso marzo con un valore medio dell’extravergine a 3,21 euro al chilo, per raggiungere nelle prime settimane di aprile 3,34 euro al chilo, ma anche il Foggiano con 3,09 euro al chilo a marzo e 3,21 euro ad aprile. Se si guarda ai valori medi, il confronto dei prezzi su base annua rimane comunque negativo, con il 2013 che aveva visto lievitare, complice la scarsa produzione spagnola, i listini internazionali e nazionali specie nelle prime fasi della campagna. Ismea ha poi rilevato nel primo bimestre del 2014 una crescita dei prezzi dell’olio di oliva confezionato anche al consumo, nonostante il trend negativo degli acquisti domestici. Secondo i dati del panel consumatori Ismea/Gfk-Eurisko a fronte di un’ulteriore frenata degli acquisti delle famiglie del 10 per cento in quantità, la spesa tiene grazie ai rincari dei listini dell’extra vergine di oliva. |
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