il Punto Coldiretti

Il ministro De Girolamo: “No Ogm e dimezzerò la burocrazia”

“Non mi farò condizionare dalle multinazionali. Solo una categoria potrà condizionarmi. Voi che siete l’Italia che lavora, gli agricoltori e l’agricoltura italiana. Quindi dico con forza No agli ogm senza se e senza ma”. Con queste parole il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo ha aperto il suo intervento all’assemblea nazionale di Coldiretti il 4 luglio al Palalottomatica a Roma. “Buongiorno Italia, sono orgogliosa di essere qua – ha sottolineato -, perché qui c’è l’Italia che lavora, quella che si alza al mattino presto, che suda, che fatica e che non si è piegata di fronte alla crisi. E di questa Italia io sono orgogliosa non da ministro ma da cittadino. E a questa Italia noi dovremmo tutti guardare, quella che non si è abbattuta mai ma ci ha dato fiducia. A questa Italia voglio parlare con sincerità quella sincerità che mi contraddistingue e che avrete notato nei primi 100 giorni di ministro; perché qui c’è la terra, la nostra terra. Quella di cui noi siamo figli. Perché la terra è sudore, è lavoro, ma è anche energia, valore, lavoro, opportunità, entusiasmo. È la nostra madre. Noi siamo figli della terra e come figli dobbiamo proteggere, amare la nostra madre; quella terra che ci da frutti straordinari. E per proteggere la terra – ha proseguito il Ministro -, vi dico che io ho detto, dico e dirò sempre no agli ogm. E non si tratta di approccio etico con preconcetti o pregiudizi  ma di realtà. Io è con voi che mi devo confrontare ed è voi che voglio ascoltare. Ogni volta che ascolto la gente, i consumatori e il mercato mi dicono no agli ogm. Noi siamo famosi nel mondo perché siamo quelli dell’identità, del grande made in Italy. Noi esportiamo eccellenze, valore, questa è la nostra carta d’identità. Tutto il nostro potere è il made in Italy e dobbiamo tutelarlo. Vi immaginate se le patate e i pomodori li facciamo come la Cina. Ma vi immaginate il danno che produrremmo? Tutto il nostro potere è quello legato al made in Italy, all’identità, alle eccellenze.Io ho un sogno. Il primo l’ho realizzato ed era quello di diventare ministro dell’agricoltura. Il secondo di essere ricordato come ministro del made in Italy. Il nostro italian sounding vale 60 miliardi di euro. Se nel mondo ci imitano per il nostro made in Italy è questo che dobbiamo difendere, senza paura dell’Europa. Dobbiamo lavorare insieme con gli altri ministri che sono intervenuti qui consapevoli di quello che rappresentiamo. Noi siamo i migliori. Facciamo eccellenze, valore, identità. Ed è il modello economico. In Europa dobbiamo andare con coraggio, battendo i pugni sul tavolo; ed io sono una europeista. È così che abbiamo ottenuto grandi risultati per la Pac ed approfitto per ringraziare tutti voi perché insieme siamo partiti con una pac in un modo e siamo arrivati in un altro. Ovviamente in Europa si combatte perché in Europa non hanno vantaggi se emerge il Mediterraneo. I finanziamenti andranno agli agricoltori veri, a quelli che lavorano e sudano e non ai campi da golf o alle stazioni ferroviari, agli aeroporti. Perché è l’agricoltore che vive e si alimenta di agricoltura. Ed è l’agricoltura che fa lavoro, entusiasmo, produce cibo, crea indotto e occupazione.
Perché l’Italia deve fare l’Italia. Nel mio sangue io porto la bandiera italiana. In Italia ci sono tanti problemi ma anche opportunità. La burocrazia… Voi avete detto che la burocrazia occupa 100 giorni, vi chiedo insieme facciamoli diventare 50. Facciamolo insieme. L’Expo, un’altra sfida che non possiamo perdere. Il titolo è nutrire il pianeta e vi assicuro che non me lo farò portare via.
L’occasione che ci da la semplificazione è una grande opportunità.
Rispetto ai controlli, fondamentali e indispensabili e qui ringrazio tutte le forze dell’ordine; ma anche nei controlli serve grande coordinamento e organizzazione. Dobbiamo avere riguardo della gente che lavora. Parliamo ad esempio del patentino per utilizzare il trattore. E’ assurdo che dopo vent’anni che un agricoltore guida il trattore, debba prendere la patente. Noi abbiamo il dovere di dare un futuro ai nostri figli, ma serve coraggio. Se non abbiamo coraggio la politica diventa un problema. Per abbattere l’antipolitica dobbiamo ascoltare la gente. Le sfide sono tante. L’Imu è un altro esempio di sfida vinta. La defiscalizzazione dell’agricoltura è un dovere. Vi assicuro che l’Imu e l’Iva non saranno più un problema per gli agricoltori. Noi siamo l’Italia forte, quella che davvero può condizionare l’Italia. Noi siamo forti e con forza dobbiamo andare in Europa perché noi siamo noi e pretendiamo rispetto. Quando si parla di agricoltura non si parla di destra o di sinistra. L’agricoltura è dell’Italia. E io la difenderò.

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