il Punto Coldiretti

Lavoro, da staffetta generazionale 200mila giovani nei campi

“Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3 per cento delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni”. E’ uno dei passaggi della relazione del delegato nazionale dei giovani della Coldiretti, Vittorio Sangiorgio all’Assemblea nazionale svoltasi a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, alla presenza di oltre duemila imprenditori under 30 provenienti da tutta Italia, e con gli interventi del presidente nazionale Sergio Marini, del ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, dell’ex ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e del sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

“Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare, allora – ha chiesto Sangiorgio – sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale. L’agricoltura sta vivendo una straordinaria fase di attenzione da parte dei giovani, ma alle imprese è preclusa la possibilità di ospitare giovani tirocinanti e offrire quindi l’opportunità anche a studenti di effettuare brevi esperienze full immersion in una realtà di impresa.

La pretesa che per ospitare un tirocinante l’impresa debba avere alle proprie dipendenze almeno un dipendente a tempo indeterminato comporta, in un settore nel quale molte imprese utilizzano solo manodopera familiare, l’impossibilità di dare corso a questa esperienza. E’ necessario quindi – ha concluso il Delegato dei giovani Coldiretti – superare l’interpretazione restrittiva della normativa vigente per assecondare e favorire un fenomeno tanto recente quanto positivo come quello del ritorno alla campagna di tantissimi giovani”.

Ma il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa ha messo l’accento anche sulla necessità di un ricambio generazionale, con la classe dirigente italiana che è la più vecchia dell’intera Unione Europea.

“Noi siamo pronti a svolgere il nostro ruolo per il bene del Paese, nel suo motore possiamo mettere il miglior carburante (le energie giovani) proveniente da fonte rinnovabile (il meglio del territorio italiano). Abbiamo certamente il merito – ha detto Sangiorgio – di aver in questi anni argomentato il perché la classe dirigente più vecchia d’Europa non sarebbe stata in grado di portare il Paese verso la rotta giusta. In politica abbiamo iniziato un ricambio di qualità, ma terremo alta l’attenzione contro tentativi di retromarcia.

“Il fatto che il Ministro più giovane del governo, l’onorevole Nunzia De Girolamo, abbia la delega alle Politiche agricole – ha concluso il delegato dei giovani Coldiretti – è una opportunità per cogliere al meglio ciò che di “straordinariamente giovane” sta avvenendo in agricoltura e nei territori italiani”.

Ma il ricambio non è la sola difficoltà da superare. “Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato – ha sottolineato il delegato di Coldiretti giovani -, poiché il 65 per cento dei giovani lamenta come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67 per cento ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa, secondo una indagine Coldiretti/Swg”. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie.

“Sarà pure arrivato il tempo – ha denunciato Sangiorgio – di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il nostro progetto giovani Coldiretti Giovani Impresa – CreditAgrItalia, con cui quest’anno abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch.

Per quest’anno con CreditAgri – ha precisato il leader di Giovani Impresa Coldiretti – avevamo pensato di dedicare un nuovo plafond di 80 milioni di euro, ma per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni. Cento milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loro posti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto a sognare un loro futuro migliore”.

Nella sua relazione all’Assemblea di Roma Sangiorgio ha anche toccato i temi del dissesto (“dove ci siamo noi l’Italia non frana perché le aziende agricole riescono ad arrivare dove lo Stato fa fatica ad essere. Eppure pochi riescono a ‘vedere’ questa centralità dell’azienda agricola italiana”) e della cittadinanza. “Accogliamo – ha sottolineato – l’invito del Presidente Napolitano a riconoscere la cittadinanza italiana agli italiani figli di immigrati, nostri amici che parlano in romanesco o in toscano. L’Italia è un Paese inclusivo con i giovani che nelle campagne raccontano storie fantastiche di integrazione”.

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