Il Parlamento Ue vota la nuova Pac ma “boccia” il bilancio, Marini: “No a tagli”
“Ci aspettiamo che il negoziato che si apre ora possa contribuire a migliorare la proposta per evitare tagli finanziari rilevanti anche per l’agricoltura proprio in un momento storico in cui l’Europa dovrebbe rafforzare una rinnovata centralità per generare quel clima di fiducia necessario per una maggiore integrazione”. E’ il commento del presidente della Coldiretti Sergio Marini alla risoluzione adottata dal Parlamento Europeo sulle conclusioni del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio 2013 relative al quadro finanziario pluriennale. Gli eurodeputati hanno votato un documento che, di fatto, respinge l’accordo nella sua versione attuale (alla Politica agricola comune verrebbero a mancare risorse per 34 miliardi di euro rispetto al periodo precedente) “in quanto non riflette le priorità e le preoccupazioni espresse dal Parlamento”. Ricordiamo che solo una volta raggiunta l’intesa sulla dotazione finanziaria sarà possibile definire la nuova Pac. “In questo contesto – sottolinea Marini – è fondamentale che le minori risorse vadano riorientate premiando chi vive e lavora di agricoltura e all’attività rivolta alla produzione di cibo e alla sostenibilità ambientale”. Grande attesa c’era soprattutto per il voto dell’europarlamento sui testi della Riforma della Pac sulla base dei quai portare avanti i negoziati con il Consiglio e la Commissione. Vediamo allora cosa è emerso dal voto dell’europarlamento. Il mandato per l’avvio di negoziati interistituzionali, per quanto riguarda la definizione di agricoltore attivo, prevede la possibilità per gli Stati membri di stabilire che i pagamenti diretti siano erogati agli agricoltori che mantengono le superfici agricole in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione, e di definire una lista negativa di soggetti che non possono essere considerati a priori come agricoltori in attività (aeroporti, ferrovie, ecc.). Nega, invece, la possibilità agli Stati membri di stabilire i criteri affinché non siano concessi pagamenti diretti ad una persona fisica o giuridica le cui attività agricole non rappresentano una parte predominante dell’insieme delle sue attività economiche. Per quanto riguarda il tetto per gli aiuti, è confermata la proposta del relatore che appoggia la proposta della Commissione relativa all’applicazione di tassi di degressività, con un massimale di 300.000 euro. In merito alla convergenza interna, i deputati chiedono che l’importo del massimale nazionale da distribuire il primo anno sia limitato ad un importo non inferiore al 10% (al posto del 40% proposto dalla Commissione) e che entro il 2019, tutti i diritti all’aiuto possano avere un valore unitario uniforme o possano scostarsi dal valore medio unitario fino al 20 %. Inoltre, al termine del periodo (2019), gli Stati membri possono stabilire che i premi non vengano ridotti di più del 30% rispetto al primo anno di applicazione (2014). In deroga a tale sistema gli SM possono adottare un sistema di convergenza interna per uniformare una parte dei titoli di pagamento (al 2021). Inoltre, viene proposto un pagamento annuo integrativo sui primi 50 ettari, di un importo da definire sino al 30% del massimale nazionale. Per quanto riguarda il greening, viene proposta l’esenzione, dall’applicazione delle corrispondenti pratiche agricole, per le aziende con superficie inferiore a dieci ettari. Le aree di interesse ecologico vengono limitate al 3% degli ettari ammissibili a seminativo (dal 1° gennaio 2016, la percentuale di cui sopra è aumentata al 5%), con l’esenzione dell’applicazione alle colture permanenti. Avranno diritto ipso facto al pagamento della componente ecologica gli agricoltori con metodo di produzione biologico e gli agricoltori le cui aziende sono ubicate in aree natura 2000. Gli agricoltori con più del 75% della loro superficie ammissibile coltivati con colture sommerse dall’acqua per una parte significativa dell’anno, sono esenti dagli obblighi relativi alla diversificazione delle colture e alle aree ecologiche. Per quanto riguarda i giovani agricoltori viene confermata l’obbligatorietà del regime per un importo minimo pari al 2% della dotazione nazionale, con possibilità di incremento. Il pagamento potrà essere concesso sino un massimo di 100 ettari (al posto dei 25 ettari proposti dalla Commissione). Il sostegno accoppiato potrà essere concesso sostegno accoppiato potrà essere concesso a tutti i prodotti agricoli (Allegato I del Trattato UE), per un ammontare di risorse pari al 15% del massimale nazionale per gli aiuti diretti. In via prioritaria saranno privilegiate le produzioni che già hanno beneficiato del sostegno accoppiato nel periodo 2010-2013 e gli agricoltori che detenevano diritti speciali. Gli Stati membri possono istituire un regime semplificato per i piccoli agricoltori in tal caso, gli agricoltori che hanno diritto ad un pagamento inferiore a 1.500 euro sono automaticamente inclusi nel regime dei piccoli agricoltori (con possibilità di recedere). Per quanto riguarda l’intervento pubblico e l’ammasso privato i prezzi di riferimento potranno essere aggiornati ad intervalli regolari anche in funzione della produzione, dei costi dei fattori produttivi e delle tendenze dei mercati, con l’estensione al frumento duro. Nel settore dell’olio d’oliva si va verso il “modello ortofrutticolo”. I programmi triennali saranno gestiti dalle Op e dall’interprofessione. Tra le condizioni obbligatorie di commercializzazione dell’ortofrutta è prevista l’indicazione del paese di origine in etichetta per i prodotti freschi (era stata esclusa dalla proposta della Commissione europea!). Per lo zucchero è proposta la ripresa e l’aggiornamento del regime delle quote produttive fino alla campagna 2019-2020. Anche per i vigneti i deputati chiedono la ripresa e l’aggiornamento dell’attuale regime dei diritti d’impianto fino alla campagna 2029-2030. Per i produttori di vino viene inoltre ripristinato l’aiuto all’utilizzo di mosto concentrato. Per il latte e i prodotti lattiero caseari i deputati confermano le regole contrattuali approvate nel "Pacchetto latte" (inclusa programmazione produttiva). Inoltre, per il periodo post quote (post 2015) è proposto l’introduzione di un nuovo meccanismo per risolvere situazioni di squilibrio nel mercato lattiero in seguito a variazioni nell’andamento dei costi e dei prezzi di produzione. I deputati propongono il rafforzamento del ruolo e dell’efficacia delle Op che possono essere riconosciute per tutti i settori. Inoltre, per quanto riguarda le importazioni dai Paesi terzi, è previsto la concessione dei titoli di importazione ai prodotti importati dall’Unione che rispettano gli stessi requisiti di produzione e commercializzazione segnatamente per quanto riguarda la sicurezza alimentare e le normative ambientali, sociali e in materia di benessere animale. Per gli Stati membri come l’Italia, che hanno optato per Piani di sviluppo rurale regionali, il Parlamento europeo propone di introdurre la possibilità di avere al contempo, un programma nazionale per talune misure e programmi regionali per le misure restanti. Inoltre, sempre per gli Stati Membri a programmazione regionale, s’introduce la possibilità di compensare le somme non utilizzate di uno o più programmi di sviluppo rurale con somme spese oltre tale limite da altri programmi di sviluppo rurale. Nell’ambito dei sottoprogrammi tematici, viene inoltre espressamente prevista la possibilità di inserire nei programmi di sviluppo rurale, un sottoprogramma per le donne nelle zone rurali. Infine, con la misura sulla cooperazione, è stata introdotta la possibilità di promuovere attività connesse allo sviluppo, oltre che delle filiere corte e dei mercati locali, anche dei circuiti regionali brevi e dei prodotti di qualità. A questo si aggiunge la proposta di un sostegno riconosciuto gli agricoltori o alle associazioni/organizzazioni di produttori, a copertura dei costi di partecipazione a regimi nazionali quali quelli per le produzioni da filiere alimentari corte o su scala locale. Nell’ambito della stessa misura, viene inoltre prevista la possibilità di concedere, per queste produzioni, un aiuto alle attività di promozione ed informazione. |
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