Olio italiano taroccato, in manette funzionario della Repressione frodi
Un funzionario della sede fiorentina dell’Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari è stato arrestato dalla guardia di finanza di Siena nell’ambito di un’inchiesta su olio extravergine italiano “tagliato” con quello straniero. L’operazione aveva già condotto in carcere i responsabili di un’azienda olearia, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio aggravata, violazione di sigilli e frode processuale, oltre a portare al sequestro di oltre 8 milioni di chili di olio d’oliva ottenuto da illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore o con altra provenienza geografica La banda, secondo le fiamme gialle, importava olio straniero mescolandolo con quello italiano e rivendendo poi il tutto come extravergine made in Italy. Approfittando del suo ruolo (era il vicario del direttore), il funzionario arrestato dava il suo contributo avvertendo il titolare dell’azienda qualche giorno prima dei controlli. “Un fatto inquietante che in un Paese normale dovrebbe spingere tutti ad accelerare l’attuazione delle leggi per la lotta alla contraffazione e la corretta informazione al consumatore che invece in Italia fanno ‘inspiegabilmente’ un passo in avanti e due indietro – ha commentato il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Troppo spesso si prendono a pretesto i ritardi dell’Unione Europea quando invece il meccanismo è ben più complesso e grave. Certo lo scoprire che gli interessi e le complicità possono trovarsi anche all’interno degli apparati pubblici è un doppio danno per i cittadini e per i tanti rappresentanti delle forze dell’ordine che con impegno e serietà che ogni giorno combattono la battaglia per la difesa del Made in Italy”. Mentre migliaia di aziende agricole hanno chiuso perché il prezzo pagato agli agricoltori per il vero olio di oliva italiano è crollato del 15 per cento ad agosto, soprattutto per effetto delle importazioni di prodotto straniero che viene spacciato come italiano, l’inchiesta senese svela il “mistero” delle tante anomalie che si trovano sul mercato dove occorre diffidare di quegli olii che sono venduti a prezzi che non riescono a coprire neanche i costi di raccolta delle olive. |
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