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Agroalimentare, la grande distribuzione italiana perde posizioni

Secondo la classifica annuale dei 250 maggiori distributori internazionali recentemente stilata da Deloitte,  colossi come Wal-Mart, Carrefour e Tesco tengono nonostante il periodo di crisi economica, mentre risulta evidente l’arretramento delle catene di dimensioni inferiori – come quelle italiane – che non riescono a compensare le perdite del mercato interno con i ricavi ottenuti nei Paesi emergenti.

La dimensione locale di queste catene, infatti, limita il risultato finale della loro attività; questo diventa un handicap anche per l’esportazione dei prodotti agroalimentari italiani, rendendone più difficile la penetrazione – non supportata da un adeguato effetto traino delle catene nazionali – nei mercati in via di sviluppo.

Le insegne italiane Coop, Conad e esselunga perdono quota nella classifica internazionale (rispettivamente 5, 7 e 10 posizioni, classificandosi al 52°, 74° e 125° posto) a causa dei ricavi in contrazione dovuti al calo dei consumi nazionali.  Secondo Deloitte, il business distributivo diventa sempre più difficile e sempre più globalizzato; chi scommette solo sul bacino locale è destinato comunque a soffrire, tanto più che non sarà certo il 2012 a garantire una schiarita, con le ripercussioni della Manovra economica e l’ulteriore appesantimento dell’Iva.

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