il Punto Coldiretti

Albero di natale, la Coldiretti invita a scegliere quello made in Italy

Scegliere un albero di natale made in Italy aiuta l’ambiente e abbatte l’inquinamento. In vista delle feste, la Coldiretti ha lanciato una campagna a sostegno dell’abete tricolore, con tanto di vademecum per aiutare a scegliere il prodotto davvero italiano, verificando la presenza dell’etichetta con l’indicazione dell’azienda di provenienza che attesta l’iscrizione all’apposito registro.

Nel nostro Paese si stima che saranno acquistati circa sei milioni di alberi veri, per una spesa di 140 milioni di euro. L’abete tradizionale continua così a battere, seppur di poco, quello di plastica che arriva molto spesso dalla Cina e non solo consuma petrolio e libera gas ad effetto serra per la realizzazione e il trasporto, ma impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.

L’albero naturale concilia invece il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente e mantiene un grande fascino anche se quest’anno si stima un aumento delle importazioni soprattutto dai Paesi del Nord e dell’Est Europa, in quantità superiore alla produzione nazionale. Si tratta del preoccupante risultato dell’abbandono dell’attività di coltivazione da parte di molti produttori nazionali.

Una tendenza favorita dalle esportazioni di prodotti di bassa qualità che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti per essere venduti dai centri della grande distribuzione che spesso spingono anche verso l’abete di plastica. L’acquisto di varietà diverse dall’abete rosso come il Normandiana e il Coreana che non sono autoctone e vengono dall’estero non possono peraltro essere reimpiantate nei piani di riforestazione.

In Italia gli alberi naturali sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio  derivano da coltivazioni vivaistiche che occupano stagionalmente circa mille aziende agricole specializzate che danno lavoro a circa diecimila addetti.

La coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) e  in Veneto. Una attività regolamentata e controllata dal Corpo Forestale dello Stato e svolta in vivai situati in terreni appositamente dedicati.

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