Dal kiwi al castagno, la globalizzazione asimettrica non tutela le produzioni italiane
Continuano a manifestarsi fenomeni legati a quella che possiamo definire “globalizzazione asimmetrica”, ovvero quel fenomeno che porta ad avere consistenti flussi di prodotti da tutto il mondo verso l’Unione Europea e l’Italia, mentre l’accesso a molti mercati continua, con le scuse più disparate, ad essere negato ai nostri prodotti. E’ di questi giorni la notizia che anche la batteriosi del kiwi, malattia che purtroppo si è manifestata negli ultimi tempi anche nel nostro Paese, troverebbe la sua zona di origine in Cina. E si tratta di una malattia che si aggiunge ad altre arrivate negli ultimi anni sempre dalla stessa zona del mondo a minacciare le nostre produzioni, tra cui il tarlo orientale (Anoplophora chinensis), il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), il moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii). Al danno si aggiungono le beffe, perché molte nostre produzioni non possono essere esportate in Cina o in altri paesi asiatici, a causa della presenza in Italia della mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), non presente in quei territori. La globalizzazione risulta quindi asimmetrica anche per gli insetti e le malattie. Quando l’Italia e l’Ue riusciranno, finalmente, a tutelare le produzioni italiane e comunitarie? |
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