il Punto Coldiretti

La vendemmia 2011 gioca d’anticipo, cresce la qualità

E’ una vendemmia anticipata ma di qualità quella in corso nei vigneti italiani. Le operazioni di raccolta sono scattate nei primi giorni di agosto per quanto riguarda le varietà precoci e le uve destinate alla spumantizzazione e stanno ora entrando nel vivo, per raggiungere il clou dalla seconda metà di settembre.

Secondo un’analisi di Coldiretti, dal punto di vista qualitativo il livello delle uve e del vino si annuncia senza dubbio superiore a quello dello scorso anno mentre le quantità dovrebbero essere contenute attorno ai 44-45 milioni di ettolitri. Da qui l’auspicio degli operatori che ciò si ripercuota sui prezzi alla produzione, garantendo sul mercato una maggiore remunerazione delle uve, anche per compensare il contemporaneo aumento dei costi che ha pesato non poco sulle aziende.

Le condizioni climatiche di queste ultime settimane, con l’assenza di precipitazioni, hanno spinto intanto i produttori ad anticipare le operazioni di raccolta. Al Nord, in particolare si è arrivati a vendemmiare anche quindici giorni prima rispetto al 2010. Al Centro l’anticipo è stato più contenuto (circa una settimana) mentre nel Mezzogiorno si è rimasti nella norma. Il vero problema in alcune zone vitivinicole è stato piuttosto la caduta della grandine a giugno e luglio che potrebbe avere influenzato negativamente le rese.

Dal punto di vista della quantità la situazione è infatti differenziata nelle diverse regioni e, anche se molto dipenderà dalle prossime settimane, un leggero calo è previsto in Emilia Romagna ed anche in Veneto mentre sostanzialmente stabile è la vendemmia in Piemonte e Marche come pure nelle province di Trento e Bolzano ed in Lombardia. In evoluzione la situazione in Friuli Venezia Giulia, Calabria e Liguria. Probabile incremento anche per la Toscana e Sardegna. Calo, al contrario, per Umbria e Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. 

Si stima che il 60 per cento della produzione nazionale sia destinata a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt). Un risultato incoraggiante arriva anche sul lato delle esportazioni che sono aumentate in valore del 15 per cento nei primi cinque mesi del 2011, per effetto di un aumento record del 21 per cento negli Stati Uniti   e del 12 per cento nell’Unione Europea che rappresentano i due principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy.

Straordinarie però sono soprattutto  le performance sui mercati emergenti come la Russia che registra un balzo del 44 per cento e la Cina dove le spedizioni di vino Made in Italy sono più che raddoppiate (+126 per cento) e la domanda si è fatta economicamente consistente. Se il trend sarà confermato per la prima volta il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano raggiungerà gli 8 miliardi di euro, dei quali ben 4 miliardi di euro realizzati all’ estero.

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