il Punto Coldiretti

Riso, budget da mantenere anche nella Pac post 2013

La consulta di settore della Coldiretti ha approvato le linee programmatiche proposte per regolamentare l’Organizzazione Comune di Mercato del riso dopo il 2013. Il documento (scarica), legato al progetto di filiera agricola italiana, è stato sottoscritto e condiviso dal resto della filiera risicola. 

Nella definizione della Politica agricola europea (Pac), la Commissione Europea ha da sempre riconosciuto la specificità del settore riso nel preservare l’integrità territoriale, tutelare la biodiversità e gestire efficientemente il sistema irriguo. Inoltre, l’impianto economico-finanziario adottato nell’ambito dell’Organizzazione Comune di Mercato del settore ha consentito di mantenere e sviluppare la coltivazione anche in aree dal delicato equilibrio idrico e ambientale, favorendo la conservazione di un patrimonio paesaggistico ricco di tradizioni e culture plurisecolari, contribuendo pure a consolidare la specificità del tessuto imprenditoriale agricolo territoriale.

In questo contesto, il settore propone che nella Pac post 2013 siano confermate tutte le risorse che attualmente regolano il comparto del riso; allo stesso tempo, chiede il mantenimento dell’aiuto specifico erogato in funzione del ruolo ambientale che la risaia svolge e a tutela dei maggiori costi di produzione che il produttore risicolo sopporta  per rispettare l’ecosistema e mantenere l’equilibrio idrico del territorio.

Nella futura Politica agricola comune vanno inoltre implementate tutte quelle misure che possono favorire il contenimento dei costi, miglioramento dell’efficienza e il consolidamento del reddito attraverso: forme assicurative agevolate sia sul reddito che contro le calamità naturali; sostegno allo stoccaggio presso le strutture dei risicoltori per favorire una maggiore fluidità dell’offerta attraverso la graduale immissione del prodotto sul mercato (questo contribuirà alla stabilizzazione dei prezzi, evitando il concentrarsi dell’offerta solo in determinati periodi della campagna); reti di salvaguardia nei casi di crisi di mercato; miglioramento dei rapporti interprofessionali e della contrattualistica, utilizzando tutte le forme di aggregazione; interventi per la valorizzazione e la promozione con particolare attenzione allo sviluppo di filiere corte.

In questo quadro emergono però delle preoccupazioni su come la Commissione Europea sta orientando scelte di politica internazionale nelle negoziazioni Wto, dove occorre sostenere l’attuale stabilità finanziaria del settore garantita dalla Pac; alcuni meccanismi proposti per modificare sostanzialmente il quadro tariffario che regola l’attuale sistema mercantile mondiale potrebbero alterare fortemente i mercati comunitari in termini di concorrenza e di reddito agricolo.

Per tutte queste ragioni Coldiretti ritiene che vadano ricercati i giusti equilibri internazionali sui tavoli competenti, ma tenendo sempre presente che le politiche comunitarie introdotte nel comparto risicolo e condivise dalla filiera vanno difese e consolidate. Il sistema-Italia rappresenta infatti il motore trainante per l’intera economia risicola europea con circa 5.000 imprese agricole specializzate, oltre 10.000 famiglie impiegate nell’indotto e 247.653 ettari coltivati nel 2010 per un giro d’affari complessivo superiore a 1,3 miliardi di euro.

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