Invasione di fiori stranieri, serve un marchio per il florovivaismo made in Italy
Le importazioni di fiori e piante in Italia sono cresciute in valore del 18 per cento per un importo complessivo di 560 milioni di euro, mai raggiunto in passato. E’ lo scenario emerso dall’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana”, organizzato da Coldiretti all’Euroflora, a Genova, con la partecipazione del Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini. L’analisi presentata da Coldiretti sulla base di dati Istat relativi al 2010 evidenzia una vera e propria invasione di rose straniere recise che fanno registrare un aumento del 21 per cento per un valore record di 68 milioni di euro, ma anche di piante da fiore per appartamento che, con un balzo del 27 per cento, raggiungono i 71 milioni di euro. Per le rose si tratta di fiori che arrivano in Italia soprattutto attraverso triangolazioni dall’ Africa che fanno tappa in Olanda. L’aumento della domanda di fiori e piante Made in Italy all’estero dell’11 per cento per un importo di 656 milioni di euro ha però consentito di mantenere positiva la bilancia commerciale. A spingere l’aumento record delle importazioni è stato sicuramente la mancata proroga dell’agevolazione sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre che rappresenta un insostenibile aumento dei costi in un settore che deve subire un forte pressing competitivo da paesi extracomunitari. Una situazione aggravata dalla mancanza di trasparenza sull’origine dei fiori in vendita che consente di “spacciare” come Made in Italy quelli importati che rappresentano fino al 60 per cento dell’offerta nazionale. Sono così a rischio le produzioni florovivaistiche che hanno reso famosa l’Italia nel mondo, tanto che molte aziende hanno già dovuto riconvertire le proprie produzioni, orientandosi verso coltivazioni con un minore fabbisogno termico, non essendo in grado di reggere gli aumenti dei costi di produzione determinati da gasolio e concimi. Nel corso dell’incontro è stata presentata anche un’indagine realizzata da Coldiretti/Swg sul futuro del fiore Made in Italy, dalla quale è emerso che un marchio di garanzia creato dai floricoltori italiani attrae ben l’85 per cento dei consumatori che attribuiscono alla produzione nazionale le caratteristiche di freschezza, durata, buon rapporto qualità/prezzo e rispetto dell’ambiente in misura nettamente superiore al prodotto importato. La superiorità del prodotto italiano si manifesta in tutte le principali occasioni di acquisto come il regalo di un mazzo di fiori, l’allestimento di una addobbo floreale per un matrimonio, l’acquisto di una pianta in vaso per la casa. Una grande potenzialità si evidenzia dalla vendita di fiori, piante, bulbi e sementi attraverso i mercati degli agricoltori che è approvata dall’84 per cento degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati. Guarda il servizio di RaiTre sull’evento
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