Prodotti alla frutta e verdura, la metà ne contiene meno del 10%
Una recente indagine commissionata da Freshfel Europe e condotta nel 2010 in nove Stati europei, tra cui l’Italia, dimostra come i richiami all’ortofrutta in etichetta sono talvolta utilizzati solo come “specchietto per le allodole” per invogliare all’acquisto. Ma analizzando i 207 prodotti alimentari confezionati appartenenti a diverse categorie (da forno, a base di latte, dolci, bevande sportive, acque aromatizzate, tè, gelati, eccetera), si è scoperto che – pur richiamando sulle confezioni, attraverso immagini o nomi, la presenza di ortofrutta almeno come “sapore” – solo il 17% dei prodotti contenevano più del 50% di ortofrutta sul peso totale mentre il 50% dei prodotti ne conteneva meno del 10%. E non si può neppure dire che si tratti di una novità, visto che nel 2007 uno studio condotto negli Stati Uniti dal Prevention Institute aveva verificato che il contenuto di ortofrutta dei più pubblicizzati prodotti per bambini era a dir poco scarso: circa i due terzi dei prodotti che riportavano immagini o richiami all’ortofrutta sulle confezioni ne contenevano da poca a nulla, mentre erano elevati i contenuti di zuccheri aggiunti. Emerge chiara ancora una volta l’importanza di leggere attentamente le etichette e gli ingredienti (che sono elencati in ordine decrescente in base alla quantità), per evitare di acquistare prodotti che richiamano la presenza di ortofrutta, ma troppo spesso o ne contengono quantità irrisorie, o – come nel caso di prodotti al “gusto di” – non ne contengono affatto, sostituite da aromi artificiali. |
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