il Punto Coldiretti

Maltempo: nelle campagne è stato di calamità, danni per milioni

L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla penisola provocando esondazioni con campi allagati, semine perdute, coltivazioni, danni agli allevamenti e serre distrutte ha causato perdite stimate in dieci milioni di euro solo in Veneto. E’ quanto emerge da un primo bilancio della Coldiretti sugli effetti delle pogge che hanno colpito a macchia di leopardo città e campagne dove si registrano problemi all’agricoltura con ampi di tabacco allagati,  allevamenti decimati intere coltivazioni di ortaggi compromesse, serre e fungaie distrutte.

Una situazione che sta diventando purtroppo sempre più consueta, tanto che in Italia sono ormai a rischio per frane o alluvioni 5.581 comuni, il 70 per cento del totale. A tale elevato degradio idrogeologico non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni.

L’erosione di terre fertili è imputabile alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali, oltre che allo spopolamento delle zone marginali. Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque e sarebbe ora necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese, specie ora che è ulteriormente aggravata dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.

Basta guardare al conto dei danni registrati con l’ultima ondata di maltempo. Se in Toscana è la provincia di Massa Carrara a presentare il conto più salato con oltre cinquemila metri quadrati di serre coni fiori stelle di natale distrutte, in Veneto la zona più colpita è Vicenza insieme a Verona dove non  hanno tenuto gli argini dei fiumi Alpone, Chiampo, Tramigna Bacchiglione causando l’alluvione di 1.500 ettari nella provincia vicentina e 600 in quella scaligera con danni ingenti soprattutto ai centri abitati e agli insediamenti produttivi.

A Padova i comuni più provati sono Saletto e Ponte San Nicolò, dell’immediata periferia urbana, a farne le spese numerosi capi di pollame di un allevamento della zona con oltre 100 mila i polli morti annegati ma anche tabacco e ortaggi distrutti. L’inondazione del Roncaiette potrebbe essere ancora più consistente se la falla non tiene. Non è stato risparmiato neanche il perimetro di Montagnana. Fortunatamente gli agricoltori sono intervenuti prontamente mettendo in salvo bovini e maiali, ma niente si è potuto fare per i campi di tabacco, come gravi sono le perdite di serre florovivaistiche e fungaie.

Nella Marca trevigiana preoccupa il livello del Livenza e del Monticano che continua a salire. Le forti precipitazioni hanno allagato i campi di ortaggi senza creare, comunque, difficoltà serie alle coltivazioni di radicchio. Molto dipenderà dall’evoluzione del tempo che potrebbe aggravare una situazione già precaria prima di procedere alla delimitazione dei territorio per la dichiarazione dello stato di calamità.

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