il Punto Coldiretti

Protesta dei pastori, la piattaforma Coldiretti arriva al Ministero

Dopo il sì della Regione Sardegna e la grande mobilitazione delle scorse settimane a Cagliari, la piattaforma di mobilitazione per salvare la pastorizia italiana predisposta dalla Coldiretti sarà presentata il 6 settembre al Ministero delle Politiche Agricole dove è stata convocata appositamente una riunioneper analizzare le problematiche del settore ovicaprino. 

"La grave crisi della pastorizia con il latte e la carne che vengono sottopagati a livelli insostenibili per gli allevatori rischia di far scomparire i 70mila allevamenti italiani – ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini – dove sono allevate quasi 7 milioni di pecore che rappresentano un patrimonio economico, sociale, ambientale e culturale del Made in Italy. La piattaforma di mobilitazione, della principale organizzazione degli imprenditori agricoli sarà sostenuta da adeguate iniziative sindacali, a livello regionale e nazionale. E prevede misure di intervento immediato e di carattere strutturale.

"Agli allevatori in Sardegna, dove si produce quasi la metà del latte di pecora, il latte viene pagato 60 centesimi di euro al litro ben al di sotto dei costi di produzione e su valori inferiori del 25 per cento rispetto a due anni fa, mentre la carne di agnello deve subire la concorrenza sleale delle produzioni estere che vengono spacciate come nazionali per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine a differenza di quanto avviene per la carne bovina.

Gli allevamenti ovicaprini subiscono il forte potere contrattuale delle industrie con la bassa capacita negoziale che rappresenta un evidente svantaggio competitivo nei confronti degli acquirenti (sostanzialmente dai macelli e dai caseifici). Sul piano strutturale occorre costruire una filiera che elimini le intermediazioni e consenta il rapporto diretto con il mercato e i consumatori mentre occorre intervenire sullatrasparenza della filiera e del mercato e sull’informazione del consumatore con l’obbligo di indicare in etichetta la reale origine della materia prima impiegata.

Nell’immediato la Coldiretti chiede unintervento di ritiro dal mercato del Pecorino Romano al fine di smaltire gli stocks di prodotto; tale intervento dovrebbe essere coordinato tra Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e le Regioni (Sardegna e Lazio) per un valore complessivo di intervento di 25 milioni di euro;il ritiro dal mercato di tali produzioni deve essere realizzato contestualmente alla sottoscrizione di un accordo pluriennale (almeno biennale) tra produttori e acquirenti che abbia come obiettivo nuove relazioni industriali fondate su un’equa distribuzione del valore aggiunto e una reale copertura dei costi di produzione; intervento di ristrutturazione dei debiti, sia bancari che previdenziali, in modo da ripristinare la situazione finanziaria degli allevatori e garantire la normale conduzione delle aziende.

Per quanto riguarda la previdenza, la Coldiretti richiede l’immediato ripristino degli sgravi contributivi nelle zone svantaggiate. introduzione di un nuovo piano ambientale di mantenimento della produzione ovina da finanziare attraverso – conclude la Coldiretti – una nuova modulazione del PSR prevedendo un incremento delle indennità compensative e/o la reintroduzione delle misure per il benessere animale.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi