Ok al consorzio di tutela per l’Igp Abbacchio romano
Ad un anno di distanza dalla registrazione europea della denominazione “Abbacchio Romano” (Igp), il Ministero delle Politiche agricole con decreto 6 luglio 2010, dopo la verifica dello statuto, ha riconosciuto il Consorzio di tutela Abbacchio Romano Igp, con sede legale presso l’Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura, attribuendogli l’incarico di svolgere le funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione al consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione. Il Consorzio, inoltre, può coadiuvare l’attività di autocontrollo svolta dai propri associati (o da altri soggetti) immessi nel sistema di controllo dell’organismo autorizzato.
Il Consorzio, che per ora rappresenta circa 200 imprese che allevano sul territorio laziale oltre 100.000 pecore, dall’inizio dell’anno ad oggi ha certificato 13.000 carcasse Igp, ed ha come obiettivo per questo anno di raggiungere il traguardo della certificazione di 50.000 carcasse.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Consorzio, Benedetto Tocchi, per il successo che l’Abbacchio Romano ha riscosso in alcune mense scolastiche del 15° Municipio di Roma. Il Presidente Tocchi ricorda, inoltre, come nell’ambito del Piano per lo Sviluppo Rurale della Regione Lazio 2007 – 2013 si offra agli allevatori e al Consorzio la possibilità, tramite l’adesione alle misure 132 e 133, di un sostegno per la partecipazione ai sistemi di qualità alimentare e per le attività di promozione e informazione.
In data 7 luglio 2010 è stato pubblicato il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con il quale è stata accordata alla denominazione “Agnello del Centro Italia” la protezione transitoria nazionale.
Precedentemente il medesimo Ministero aveva provveduto a trasmettere alla Commissione UE la documentazione per l’istruttoria ed eventualmente per la definitiva iscrizione nel Registro europeo delle Denominazioni e Indicazioni Geografiche.
Entro 6 mesi dalla data di pubblicazione del suddetto decreto, dovrà essere approvato, sempre dal Ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali, il piano dei controlli per la conformità della denominazione.
L’Italia detiene il primato nell’Unione Europea con 212 prodotti tipici riconosciuti, di cui 132 Dop, 78 Igp e 2 Stg. In particolare, nel settore delle carni fresche, oltre all’Abbacchio Romano Igp risultano già riconosciuti l’Agnello di Sardegna Igp e il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp, a questi dovrebbe quindi aggiungersi la denominazione Agnello del Centro Italia. |
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