il Punto Coldiretti

Vino, cambiano le Denominazioni ma occorre semplificare di più

Il Mipaaf ha recentemente presentato le prime bozze relative ai decreti applicativi del Decreto legislativo 61-2010 (la nuova Legge sulle Denominazioni di Origine e Indicazioni Geografiche dei vini), in modo da avviare l’iter di concertazione con le organizzazioni di categoria. L’obiettivo è quello arrivare alla approvazione della nuova normativa entro il mese di luglio.

I decreti riguardano: norme applicative sul trasferimento degli albi ed elenchi delle vigne nello schedario viticolo e unificazione della dichiarazione di produzione con le rivendicazioni; nuova procedura per le modifiche e riconoscimenti delle Do/Ig presentate dopo il 1° agosto 2009; norme applicative in tema di analisi chimico-fisica e organolettica, di certificazione e di funzionamento delle commissioni di degustazione; norme applicative sulle modalità di costituzione e funzionamento dei consorzi di tutela dei vini a denominazione e indicazione geografica; disposizioni applicative in tema di concorsi enologici; disposizioni applicative in tema di controlli di filiera e approvazione dello schema di piano dei controlli per i vini a Denominazione e Indicazione geografica.

Stabilita l’eliminazione delle competenze in capo alle Camere di Commercio per quanto riguarda la tenuta degli Albi e degli elenchi delle vigne idonei alla produzione di vini a Denominazione e Indicazione geografica, viene previsto che i dati in essi contenuti debbano essere trasferiti nello schedario viticolo che “è gestito dalle Regioni secondo modalità concordate nell’ambito dei servizi del Sian sulla base dei dati riferiti al fascicolo aziendale agricolo”.

Lo stesso Decreto legislativo, nelle norme transitorie (art. 31 comma 4), prevede che con il decreto in oggetto vengano fissate le modalità e i termini per il trasferimento dei dati e i criteri e le modalità per l’allineamento di questi ultimi con il Sian, lo schedario viticolo e il fascicolo aziendale.

Da una prima lettura, appare evidente la non ancora completa coerenza dei testi predisposti con gli obiettivi di semplificazione fissati nel Decreto legislativo 61/2010. In questa prima fase di discussione sono stati in particolare dibattuti lo schema di decreto relativo allo schedario viticolo e quello relativo ai controlli. Coldiretti ha già rappresentato alcune considerazioni che qui di seguito riassumiamo.

Innanzitutto, è estremamente importante che questi decreti siano predisposti in modo coerente tra di loro. In tema di semplificazione, per passare realmente dalle parole ai fatti, è necessario coordinare le disposizioni contenute nel decreto applicativo relativo ai controlli con quello relativo alle modalità di trasferimento degli albi ed elenchi delle vigne dalle Cciaa allo schedario viticolo gestito dalle regioni mediante lo strumento del Sian-fascicolo aziendale.

La semplificazione passa poi inevitabilmente attraverso la costituzione del cosiddetto “sportello unico”, ovvero mediante la condivisione di un unico strumento/contenitore informatico – il Sian-Fascicolo aziendale – attraverso il quale i produttori si interfacciano con la pubblica amministrazione  e (Agea-Regioni-Icqrf) e con gli organismi di controllo, per tutti gli adempimenti connessi con la produzione-vinificazione-imbottigliamento,certificazione e controllo dei vini a Do e Ig.

Per evitare inutili duplicazioni nelle attività di ogni soggetto, è necessario definire il livello di “validazione” dei dati presenti o da immettere nel sistema e le procedure di interscambio delle stesse. Un esempio chiaro è quello della misurazione delle superfici vitate che a nostro avviso, essendo già “validato” dalla amministrazione (Agea-Sian), non dovrebbe essere oggetto di ulteriore controllo da parte dell’organismi di certificazione e controllo.

L’applicazione dei controlli così come proposta, fino a che non saranno definiti tempi e modalità per il passaggio al nuovo sistema (che per la stragrande maggioranza delle regioni è tutto da realizzare), è molto pericoloso e rischia di mettere i produttori in grosse difficoltà, aumentando e non semplificando gli adempimenti e generando incongruenze che potrebbero essere oggetto di pesanti sanzioni da parte dell’Icqrf.

La fase di allineamento dei dati deve garantire la salvaguardia del potenziale produttivo aziendale e/o regionale e deve prevedere idonee disposizioni normative per salvaguardare i produttori relativamente agli atti amministrativi pregressi effettuati utilizzando i dati precedenti all’allineamento.

Per minimizzare le incongruenze nella fase di allineamento (queste potrebbero portare perdita di potenziale produttivo in termini di superfici vitate o ad evidenziare superfici eccedenti rispetto a quelle in precedenza dichiarate e quindi ipotizzare la presenza di vigneti abusivi) è necessario prevedere un appropriato meccanismo di compensazione su base aziendale.

Data l’esiguità dei tempi a disposizione da qui alla prossima vendemmia (2010) auspichiamo la stesura di norme transitorie sia in tema di schedario e rivendicazioni sia in tema di controlli (in particolare per l’applicazione del piano di controlli per i vini Igt), consentendo comunque alle Regioni che sono più avanti nell’implementazione del nuovo sistema (Toscana, Lombardia e Veneto), se lo vorranno, di applicare sin da subito le nuove disposizioni.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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