La nube islandese “oscura” anche l’export agroalimentare
La nube sprigionatasi dall’eruzione del vulcano islandese sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull che da qualche giorno ha paralizzato i trasporti europei non ha mancato di creare problemi anche al settore agroalimentare. A rimanere bloccati a causa dello stop al traffico aereo sono stati molti prodotti made in Italy diretti all’estero, dalla frutta alle verdure, dalle mozzarelle fino ai fiori. Un danno economico consistente per le imprese nazionali impegnate sui mercati esteri, specie in un momento in cui i prezzi alla produzione sono tutt’altro che remunerativi per gli imprenditori agricoli italiani. Qualche problema anche agli agriturismi, a causa del mancato arrivo di molti ospiti stranieri, specie del Nord Europa, che avevano prenotata la propria vacanza nel Belpaese. Quanto sta accadendo, secondo Coldiretti, dimostra comunque che l’esistenza di un’agricoltura locale forte, capace di garantire l’approvvigionamento del mercato interno, è la migliore garanzia per i cittadini di poter disporre di prodotti freschi, stagionali e di qualità, oltre che per il territorio di poter contare su una risorsa economica fondamentale per il suo sviluppo. |
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