Controlli e trasparenza per rilanciare la Mozzarella Dop
Al Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala campana Dop sono state riattribuite le attività di vigilanza sulla Denominazione di origine, sospese dal Mipaaf nel gennaio di quest’anno con l’istituzione di uno speciale Comitato di garanzia, a seguito delle gravi irregolarità riscontrate presso alcuni caseifici del Casertano. Si ripropone così il problema dei controlli su una delle più rinomate produzioni tutelate. E’ indiscutibile che la strategia di valorizzazione delle produzioni agricole, adottata per prima dall’Italia fin dalla seconda metà degli anni Settanta, può funzionare solo in un contesto di credibilità delle certificazioni sull’origine, sulla genuinità, sul processo produttivo e sulla qualità intrinseca del prodotto. Per garantire la più ampia tutela degli interessi dei consumatori, la concorrenza e la trasparenza del mercato va mantenuto l’attuale struttura del disciplinare della Mozzarella di bufala Campana Dop, vanno intensificati i controlli sulla qualità della produzione commercializzata a marchio Dop, in modo da impedire soprattutto l’utilizzo di latte non proveniente da area a Denominazione di origine, o latte non di bufala, o di latte di bufala trattata con processi fisici o chimici. Il problema principale, emerso anche in occasione di precedenti crisi del settore bufalino, è quello della reale tracciabilità del latte di bufala nella zona di produzione e nel confronto tra il latte disponibile e le produzioni realizzate. Per portare la massima trasparenza nella filiera, la proposta di Coldiretti è l’inserimento, nel disciplinare produttivo della Mozzarella di bufala Campana Dop, dell’obbligo per gli allevatori di iscriversi ai Controlli della produttività del latte (Leggi n.30 del 15 gennaio 1991 e n.280 del 3 agosto 1999). La sinergia tra Istituto di Controllo e Controlli Funzionali potrebbe costituire un sistema di controllo diffuso, capillare e permanente a livello di singola bufala e quindi di stalla. Sempre per la certezza della tracciabilità, va regolamentata anche l’intermediazione nel conferimento del latte attraverso cooperative. Il mercato del latte di bufala non può vivere nell’anarchia totale; è indispensabile un sistema di controllo che possa garantire tutti gli attori della filiera. La disponibilità sul mercato di latte a prezzo estremamente basso deve essere impedita e perseguita poiché essa nasconde pratiche discutibili che impediscono la tracciabilità del prodotto e mettono fuori mercato il latte degli allevatori dell’area Dop. |
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