Concentrato di pomodoro, boom di importazioni dagli Usa
Da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Istat sul commercio estero risulta che nei primi 6 mesi del 2009 si è completamente stravolto il mercato del concentrato di pomodoro. Se negli anni passati la Cina rappresentava il principale fornitore di concentrato triplo (destinato a finire in modo poco trasparente nei prodotti italiani), negli ultimi mesi la situazione è cambiata: complice la crisi economica e la debolezza del dollaro, la leadership cinese nelle forniture di prodotto concentrato è ormai messa a dura prova dalla forte crescita degli Stati Uniti. I dati mostrano come le importazioni dagli Usa siano aumentate del 94,23% nei primi 6 mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, a fronte di una flessione delle importazioni dalla Cina dell’8,61%. Complessivamente le importazioni italiane di concentrato triplo sono così aumentate del 22,95%. La crescita delle importazioni dagli Stati Uniti è veramente tumultuosa, se si pensa che a fronte dei 20.750 chilogrammi di concentrato triplo importato nei primi 6 mesi del 2007, nello stesso periodo del 2009 si è registrata una importazione pari a 41.375.886 chilogrammi. Gli Usa, tradizionalmente mercato di esportazione per i derivati di pomodoro italiani, sono diventati così esportatori netti nei confronti del nostro mercato, visto che il valore delle esportazioni italiane verso quel Paese è stato pari a 22,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2009, a fronte di 33,8 milioni di importazioni. A livello quantitativo i derivati del pomodoro italiani soffrono, con un aumento in quantità delle importazioni del 5,53% ed una riduzione delle esportazioni del 7,59% anche se in valore le esportazioni crescono da 561,6 a 660,59 milioni di euro, grazie al maggior valore aggiunto dei prodotti finiti rispetto ai semilavorati importati. Crescono in valore anche le importazioni, passando da 55 a 82,6 milioni di euro. In questa situazione è quanto mai opportuno un sistema di etichettatura di origine per tutti i derivati del pomodoro (proposta che è stata presentata dall’Italia a Bruxelles) e il mantenimento di una efficace attività di controllo sul prodotto importato.
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