il Punto Coldiretti

Crisi ortofrutta, inadeguate le misure di prevenzione e gestione

Dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni sull’insufficienza e sulla difficoltà di controllo delle misure di prevenzione e gestione delle crisi per il settore dell’ortofrutta (regolamenti Ce n.1234/2007 e n.1580/2007), la Commissione europea ha aperto una riflessione sulla loro efficacia.

Come si ricorderà, le misure di crisi sono state introdotte tra gli obiettivi dei piani operativi predisposti dalle Op (Organizzazioni dei produttori) con la recente riforma dell’Ocm ortofrutta, approvata nel corso del 2007 ed entrata in vigore nel 2008. La riforma prevede la possibilità di aumentare il contributo comunitario sui piani operativi (cofinanziati per il 50% da fondi comunitari e per il rimanente 50% dai soci delle Op) dal 4,1 al 4,6% del fatturato dell’OP.

Lo 0,5% aggiuntivo riguarda esclusivamente le misure di prevenzione e gestione delle crisi previste nei programmi operativi e quindi ritiri dal mercato, raccolta verde e mancata raccolta, promozione e comunicazione, assicurazione del raccolto, sostegno a fronte delle spese amministrative per la costituzione di fondi comuni di investimento.

Non ci sono ancora dati ufficiali sull’utilizzazione di queste misure in Italia, ma tra le Op che hanno utilizzato tali possibilità, risulta che la maggior parte sia ricorsa ad azioni di promozione e comunicazione; solo alcune poi avrebbero attivato le misure di ritiro dal mercato e di assicurazione, mentre non sarebbe stata utilizzata la misura relativa alla raccolta verde ed alla mancata raccolta.

La riforma prevedeva anche la possibilità di applicare tali misure, in via sperimentale, anche ai produttori non soci di Op, attraverso un finanziamento nazionale e valutare, dopo tre anni, la consistenza dei risultati. Ma l’Italia non ha mai attivato questa possibilità.

La crisi del 2009 è una crisi per certi versi anomala. Le produzioni non sono risultate particolarmente elevate, ma le difficoltà economiche globali hanno pesato più del dovuto sui consumi, non solo italiani, facendo diventare un anno di produzione complessivamente nella media, un anno di eccedenze. La distribuzione ha poi fatto la sua parte.

Non essendoci ancora dati ufficiali rispetto all’applicazione delle misure (il Mipaaf li sta attualmente aggregando), risulta difficile poter dare una valutazione complessiva, ma possiamo dire che le misure non sembrano essere servite a prevenire o a gestire le crisi né a livello complessivo né a livello di singole Op. Alcune potranno essere state utili per promuovere i prodotti o i marchi o per ottenere coperture assicurative con condizioni migliori, ma gli obiettivi di prevenzione o di gestione delle crisi, sia a livello complessivo che puntiforme, non sono stati raggiunti (o quanto meno non se ne sono accorti gli imprenditori ortofrutticoli e i bilanci delle loro aziende).

Cosa fare allora?
Un sistema, qualunque esso sia, che voglia rappresentare uno strumento utile per prevenire e gestire le frequenti crisi di mercato, non può esimersi dal poggiare almeno su tre elementi:
– una fotografia realistica e aggiornata del potenziale produttivo a livello comunitario, correlato alla disponibilità temporale del prodotto (catasto+calendari di maturazione per specie);
– l’accessibilità dello strumento a tutti i produttori;
– la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per il funzionamento del sistema delle imprese agricole.

Si tratta di tre elementi che Coldiretti ha sempre posto come prioritari, anche durante la discussione dell’ultima riforma. Si può poi discutere se lo strumento possa essere di tipo mutualistico, assicurativo, agire sul potenziale produttivo o altro, ma in assenza di questi tre elementi è una pura illusione pensare di poter prevenire e/o gestire le crisi di mercato.
Questa deve essere la riflessione di partenza della Commissione, se intende affrontare in modo serio il problema delle crisi.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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