Coldiretti, a Montecitorio l’operazione verità sui prezzi
La Coldiretti torna in piazza per denunciare il problema dei bassi prezzi all’origine. Mercoledì 23 settembre a Montecitorio, alle ore 10.30, verrà presentata l’Operazione verità sulla spesa alimentare degli italiani per rispondere al perché i prezzi sono crollati per gli agricoltori ma non sugli scaffali. L’iniziativa viene organizzata in occasione della giornata di mobilitazione promossa dalle Associazioni dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori). L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare i primati del Made in Italy dal campo alla tavola per garantire un giusto prezzo per gli agricoltori e acquisti convenienti per i consumatori, anche per favorire la ripresa economica. E’, infatti, scandaloso secondo Coldiretti l’aumento del pane mentre il grano viene pagato oggi ai produttori il 28 per cento in meno dello scorso anno. I dati relativi all’inflazione nel mese di agosto pubblicati dall’Istat evidenziano una crescita tendenziale dei prezzi degli alimentari che è, senza alcuna giustificazione, di nove volte superiore al valore medio dell’inflazione. Al contrario, i prezzi pagati agli agricoltori per i prodotti agricoli in campagna sono in forte calo per tutte le categorie e di conseguenza l’andamento crescente dei prezzi al consumo degli alimenti non è giustificabile se non con la presenza di manovre speculative. Il grano duro viene pagato oggi 22 centesimi al chilo agli agricoltori mentre la pasta è venduta in media a 1,5 euro al chilo, secondo il servizio sms consumatori, con una moltiplicazione di oltre il 400 per cento dal campo alla tavola se si considerano le rese di trasformazione. Il record della riduzione nei campi si è verificato per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione nei campi del 31 per cento rispetto allo scorso anno, ma in campagna sono in calo le quotazioni di vini e oli di oliva che su base annua hanno registrato, rispettivamente, contrazioni del 20 per cento e del 5 per cento, e anche della frutta (- 30 per cento). Nell’attività di allevamento il confronto su base annua segnala una variazione negativa per i prezzi alla produzione di suini (- 9 per cento). Ancora più accentuato il calo delle quotazioni dei lattiero-caseari, che rispetto ad agosto 2008 registrano in media una flessione del 15 per cento, mentre segnano un meno 8 per cento i prezzi degli avicoli. |
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