il Punto Coldiretti

All’economia serve la concretezza dell’agricoltura

“Dare un nuovo ordine alle cose, affinché verità e concretezza riacquistino il primato su falsità e finzione, è il contributo che siamo impegnati ad offrire per superare una crisi internazionale che ha visto crollare i miti della prima globalizzazione, ovvero la grande dimensione come prerequisito per competere, la finanziarizzazione di ogni sistema come misura di modernità, l’omologazione come unico modello culturale ed economico vincente.

E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere il proprio ringraziamento per le parole del segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone e del Santo Padre che ha invitato la principale organizzazione agricola Europea a “riaffermare i principi etici nell’economia per rianimare la speranza con la solidarietà” ed a "proseguire con impegno il vostro servizio sociale e spirituale nel mondo dell’agricoltura".

Occasione del confronto, il XXXVI Convegno nazionale dei Consiglieri ecclesiastici Coldiretti che si è svolto a Roma presso l’Istituto Convitto Jesus Magister – Casa La Salle, sul tema “Etica ed economia – Solidarietà: le ali della speranza”. Tematiche che, ha affermato Papa Benedetto XVI, “siano di stimolo a riaffermare i principi etici nell’economia per rianimare la speranza con la solidarietà”.

“L’economia esce dalla crisi, che è innanzitutto di principi etici, solo se – ha precisato Marini – riassumono centralità i valori veri dell’agire di ciascuno di noi: la responsabilità, l’affidabilità, l’etica dei comportamenti ed ancora, si recupera pienamente la dimensione dell’identità come qualificazione positiva della persona, dei territori, di tutto ciò che è vero e che non può essere scambiato per altro. Onestà e fiducia reciproca, che sono essenziali alla produzione e allo scambio di ricchezza, sono anche le due qualità nel Dna del mondo agricolo che ci siamo tenute strette negli anni anche quando, i soliti esperti  consigliavano furbizia e spregiudicatezza”.
 
La furbizia dell’ “iniqua distribuzione del valore aggiunto a danno degli agricoltori lungo le filiere agroalimentari” giustamente denunciata dalla Cei nel Messaggio per la Giornata del Ringraziamento. “Siamo impegnati a combattere contro i nuovi poteri forti che – precisa Marini – sottopagano i nostri prodotti agricoli rubandone l’identità e l’ immagine con il commercio di cibo spacciato come italiano ma proveniente da chissà quale parte del mondo. Una grave ingiustizia di cui sono vittima sia le famiglie che sono costrette a ridurre i consumi e sia il settore agricolo  “con la scomparsa del suolo e del suolo agricolo in particolare, scompaiono per sempre paesaggio agrario, biodiversità, imprenditorialità e aziende agricole, cultura e tradizioni rurali”, come giustamente ricorda la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

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