il Punto Coldiretti

La Commissione Ue conferma i rischi di pratiche anticoncorrenziali nel latte

La Commissione europea ha dichiarato che “continuerà a fare tutto quanto è in suo potere per sostenere gli allevatori e stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari”; l’occasione è stata l’adozione della Comunicazione al Consiglio sulla situazione di mercato del latte nel 2009, relazione richiesta dai capi di Stato e di Governo durante dell’ultimo vertice Ue.

Nella sua parte iniziale il documento riporta un’analisi del processo di riforma del settore dei prodotti lattiero-caseari (da Agenda 2000 ad oggi), generalmente considerato in linea con la riforma della Pac e rivolto a dare a un maggiore orientamento della produzione al mercato.

Nella relazione  vengono poi elencate le misure disponibili per alleviare la difficile situazione del mercato. La Commissione – che ha appena avviato un nuovo programma di promozione per i prodotti lattiero-caseari – continuerà ad usare strumenti come l’intervento, gli aiuti all’ammasso privato e le restituzioni all’esportazione ed autorizzerà l’anticipo della data di pagamento degli aiuti diretti agli agricoltori; proseguirà inoltre l’esame delle potenziali pratiche anticoncorrenziali della catena alimentare, soprattutto il settore lattiero-caseario.

Altre misure includono la possibilità di utilizzo dei prelievi dei produttori che superano le quote loro assegnate per finanziare il ritiro volontario dalla produzione del latte e l’estensione agli agricoltori dei provvedimenti di crisi temporanea nel quadro degli aiuti di Stato. Gli Stati membri hanno la possibilità di ridistribuire gli aiuti al settore lattiero-caseario come stabilito con l’accordo sulla verifica dello “stato di salute” della Pac; esistono comunque altre possibilità di aiutare i produttori attraverso la politica di sviluppo rurale.

La Commissione fa un esplicito riferimento all’asimmetria dell’andamento dei prezzi del latte al consumo (considerati stabili o in aumento) e dei prezzi alla produzione (che sono diminuiti), particolarmente evidente in alcuni Stati membri, e dimostra chiaramente che nell’Ue la filiera del latte non funziona in modo efficiente, ostacolando un aumento dei prezzi alla produzione o impedendo ai consumatori di beneficiare di prezzi più bassi. Tale squilibrio pone dei vincoli allo sviluppo della domanda di prodotti lattiero-caseari e, di conseguenza, impedisce la ripresa del settore.

Questa situazione solleva anche gravi preoccupazioni per la distribuzione del valore aggiunto nella filiera tra agricoltori, trasformatori e dettaglianti. Per questo la Commissione sta esaminando possibili pratiche anticoncorrenziali della catena alimentare, compreso l’esercizio del potere d’acquisto dei dettaglianti a scapito dei consumatori finali.

“L’Italia tra i grandi Paesi produttori (Germania, Francia e Spagna) è l’unico dove la Commissione Europea ha rilevato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi, secondo i dati a febbraio 2009 – ha commentato la Coldiretti – . Il latte viene pagato in media agli allevatori italiani 0,31 euro al litro, meno di venti anni fa, mentre sugli scaffali arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo scaffale, favorito dalla mancanza di trasparenza sulla provenienza della materia prima”.

Sul sistema delle quote, il Consiglio europeo ha invitato a presentare le possibili formule per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari, pur nel rispetto dei risultati della valutazione dello stato di salute della Pac. L’Esecutivo comunitario ribadisce che modificare il sistema delle quote significherebbe non rispettare tali risultati: è quindi esclusa l’opzione di un’eventuale riduzione o di un "congelamento" degli aumenti già approvati.

Infine, la Commissione propone di autorizzare gli Stati membri a riscuotere un prelievo eccezionale dai produttori che superano la quota individuale loro assegnata e a utilizzare tali risorse per finanziare l’abbandono volontario della produzione di latte oppure per ridistribuirle a determinati gruppi prioritari.

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