il Punto Coldiretti

Stop al vino rosé fasullo, l’Ue dice sì a Coldiretti

Lo stop alle miscele di vini da tavola bianchi e rossi per produrre il “finto’ rose” che sarebbe arrivato sul mercato dal primo agosto salva circa 48 milioni di bottiglie di vero rosato Made in Italy da una concorrenza sleale su un mercato nazionale che è cresciuto del 20 per cento negli ultimi cinque anni.

E’ quanto ha affermato la Coldiretti nel commentare la rinuncia della Commissione Europea alla proposta di consentire la realizzazione di vino rose’ dal semplice taglio del bianco con il rosso, comunicata dal Commissario all’agricoltura Mariann Fischer Boel.

Si tratta di una vittoria italiana ottenuta anche grazie al pressing della Coldiretti che ha sollevato il problema nell’ambito del Forum organizzato a Bruxelles sulle “trappole europee nella spesa degli italiani” dove si è fatto luce su una pratica che avrebbe consentito, senza indicazione obbligatoria in etichetta, di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi: la semplice miscelazione di bianco e rosso rispetto alla tradizionale vinificazione in bianco le uve rosse utilizzata in Italia, dove si contano oltre 700 le etichette nazionali. 

Il ripensamento comunitario, alla vigilia dell’elezione del nuovo Parlamento Europeo, sembra consolidare una recente inversione di tendenza nelle politiche europee sulla qualità dei prodotti mediterranei che, dopo una lunga battaglia della Coldiretti, porterà dal primo luglio anche all’obbligo di indicare la provenienza delle olive impiegate nell’extravergine.

Molto resta tuttavia da fare poiché per effetto della disastrosa riforma di mercato del settore vitivinicolo approvata in Europa sono già presenti sugli scaffali dei supermercati comunitari vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes, mentre è stato consentito lo zuccheraggio in molti paesi e dal primo agosto sarà addirittura permesso di chiamare vino anche quello in cui è stato eliminato parte dell’alcol naturalmente contenuto attraverso determinate pratiche enologiche.

Al vino Made in Italy piu’ della crisi fanno male gli inganni legalizzati e l’Italia  che ha conquistato la leadership europea nella qualità e nella sicurezza alimentare ha il dovere -di condurre in Europa una battaglia per la trasparenza e la verità sui prodotti che si portano in tavola, per aiutare i cittadini a fare scelte di acquisto consapevoli.

Con 47 milioni di ettolitri prodotti l’Italia è il maggior produttore ed esportatore mondiale con il 60 per cento della produzione vinicola nazionale a denominazione di origine: 477 vini di cui 316 a denominazione di origine controllata (Doc), 41 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 120 a indicazione geografica tipica (Igt). 

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