E’ stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni il nuovo Piano Strategico Nazionale che recepisce le modifiche anteriori all’health check della Pac. Per queste ultime sia il Psn che i Psr regionali avranno tempo sino al 15 luglio per inviare i relativi testi a Bruxelles. Ecco le più importanti modifiche apportate.
Le priorità territoriali
Nessun cambiamento nella classificazione dei territori rurali, così come nelle priorità territoriali, che per tutte le aree rimangono quelle già individuate.
Sono state definite delle eccezioni (ad esempio 311 in area A – Urbana), ma solo per limitate porzioni ben individuate delle aree A e B e giustificate in base:
• al fabbisogno di servizi territori;
• alle dimensioni medie aziendali;
• alla capacità di produrre reddito e di occupazione a livello aziendale;
• alla presenza di aree con esigenze di riconversione produttiva;
• alla localizzazione in aree con altri svantaggi specifici.
Ulteriori eccezioni, ma in questo caso senza particolari condizioni, sono previste per la definizione dei Piani di gestione della Rete Natura 2000 e per gli interventi di animazione territoriale e formazione, sempre per nelle aree A e B.
Gli indicatori, il monitoraggio e la valutazione
Vengono quantificati nel nuovo PSN i valori target di tutti gli indicatori di prodotto e risultato per tutte le misure e di una parte degli indicatori di impatto.
Si prevede inoltre un aggiornamento dei valori target prima dell’avvio della valutazione on going.
Sono state inserite e aggiornate le modalità organizzative e di funzionamento relative al sistema di monitoraggio nazionale, con il recepimento del documento "Informazioni minime da raccogliere e trasmettere a livello di singola operazione" approvato dalla Conferenza Stato-Regioni del 20 marzo 2008.
Complementarietà con la politica nazionale
Il Piano strategico nazionale, quale documento strategico di settore per la programmazione dei fondi Fas, è stato modificato per inserire questo nuovo compito al quale è chiamato dalle delibere Cipe del 21 dicembre 2007 e del 2 aprile 2008. Su questo punto la Commissione ha chiesto che gli interventi previsti dal Fas non concedano condizioni più favorevoli dei Piani di Sviluppo Rurale, in modo da scongiurare la competizione tra i programmi.
Complementarietà e demarcazione con I’OCM ortofrutta
Per quanto riguarda I’OCM ortofrutta e I’OCM frutta in guscio, viene maggiormente
dettagliata la demarcazione con lo sviluppo rurale con le seguenti specificazioni:
• interventi a carattere strutturale
• misure agro-ambientali;
Complementarietà e demarcazione con I’OCM vino
Gli interventi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti saranno finanziati esclusivamente nell’ambito dell’OCM. Eventuali deroghe saranno previste da ciascun PSR a condizione che la corrispondente misura dell’OCM non sia attivata nella Regione considerata.
Complementarietà e demarcazione con I’OCM zucchero
Il testo recepisce i principi previsti dal "Programma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo – saccarifero" approvato dalla Conferenza Stato Regioni del 20 marzo 2008.
Complementarietà e demarcazione con il settore dell’apicoltura
“Gli interventi nel campo della formazione professionale e informazione, assistenza tecnica e consulenza degli apicoltori, gli investimenti aziendali (acquisto di arnie, di attrezzature per il trasporto delle api, di materiale per la riproduzione) nonché interventi di ripopolamento degli sciami di popolazione locale, sono finanziabili esclusivamente attraverso il programma nazionale triennale, predisposto ai sensi del Reg. CE 1234/07. Tali interventi non sono finanziabili nell’ambito dello sviluppo rurale, a meno che ciascun PSR non stabilisca criteri di demarcazione basati sulla dimensione aziendale e/o sull’entità dell’intervento da realizzare e/o sulla tipologia di intervento da realizzare”.
Complementarietà e demarcazione con la politica di coesione
Viene confermato il limite di 1 MW per il cofinanziamento FEASR di impianti per la produzione di energia da biomasse con le seguenti eccezioni:
si può derogare, al predetto limite di 1 MW, fino a un massimo di 2 MW, limitatamente agli investimenti finalizzati ad alimentare colture protette e a smaltire sottoprodotti agricoli o reflui zootecnici nell’ambito della misura di ammodernamento delle aziende agricole, nonché agli investimenti realizzati nell’ambito della misura dedicata all’accrescimento del valore aggiunto agricolo e forestale, a condizione che:
per gli impianti destinati all’alimentazione energetica di colture protette
– l’energia prodotta sia finalizzata ad essere utilizzata nel ciclo produttivo;
– la potenzialità produttiva degli impianti sia commisurata al fabbisogno energetico annuo dell’azienda.
Per gli impianti destinati allo smaltimento di sottoprodotti agricoli o reflui zootecnici
– gli impianti siano realizzati a livello consortile o all’interno di un progetto di filiera;
– l’energia prodotta sia finalizzata ad essere utilizzata nel ciclo produttivo dei soggetti aderenti al consorzio o al progetto di filiera;
– la potenzialità produttiva degli impianti sia commisurata al fabbisogno energetico annuo dei soggetti aderenti al consorzio o al progetto di filiera.
Inoltre, è necessario evitare la conversione degli impianti realizzati in impianti volti alla combustione di risorse non rinnovabili, a causa di insufficienti approvvigionamenti
Con riferimento alle energie rinnovabili, nell’ambito delle priorità Qualità della vita nelle aree rurali e diversificazione dell’economia rurale, il FEASR sostiene gli investimenti finalizzati alla generazione di energia degli impianti con una potenza fino a 1 MW (Limiti inferiori potranno essere fissati a livello di programmazione regionale), che trattino prevalentemente biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, al fine di garantire un bilancio energetico positivo e delle emissioni negativo o nullo. Gli impianti di potenza superiore sono realizzati con il sostegno della politica di coesione.