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Psr, l’anticipo per gli investimenti sale al 50%

L’anticipo concesso alle aziende agricole per le misure d’investimento dei vari Piani di sviluppo rurale potrà raggiungere il 50% del contributo pubblico concesso all’azienda agricola. In particolare, su richiesta italiana,  per facilitare la realizzazione di progetti di investimento nel contesto della continua crisi economica e finanziaria, è stata introdotta la possibilità di elevare per il 2009 e 2010 la percentuale di anticipo dal 20% al 50% del contributo pubblico per le misure d’investimento dei PSR.

Questa è una delle modifiche appena approvate a Bruxelles nell’ambito del recepimento dell’Health check della Pac. La norma avrà effetto retroattivo al primo gennaio 2009. Trattandosi di una modifica favorevole per il produttore, è auspicabile la sua applicazione (dietro modifiche amministrative) anche ai bandi 2009 già emessi, in modo da promuovere e velocizzare la realizzazione degli investimenti delle aziende agricole.

Il provvedimento potrà avere un duplice effetto positivo: da un lato renderà subito disponibili risorse per le aziende agricole che vogliono realizzare il proprio progetto d’impresa attraverso investimenti finanziati dai Piani di sviluppo rurale e dall’altro potrà aumentare la capacità di spesa delle regioni italiane sui Psr.

Dal secondo report della Rete Rurale Nazionale dello Sviluppo Rurale emerge infatti una situazione estremamente critica per molte Regioni. A distanza di più di due anni dall’inizio della nuova programmazione 2007/2013, infatti, risultava speso il 7,54 per cento dei fondi complessivamente assegnati all’Italia. Dei 16,7 miliardi di euro complessivamente disponibili, al 31 dicembre 2008 ne risultavano spesi solo 1,287.

Le Regioni con maggiore capacità di spesa alla data del 31 dicembre 2008 sono le Marche (21,2%), la Provincia autonoma di Bolzano (20,8%), il Friuli Venezia Giulia (19,7%), la Provincia autonoma di Trento (17,3%); seguono la Liguria (14,4%), la Lombardia (12,4%), la Valle d’Aosta (11,9%), l’Umbria (11,4%) e il Molise (10,7%). Forti ritardi si registrano invece per il Meridione, ancora alle prese con la chiusura dei programmi 2000-2006, peraltro recentemente prorogati al 30 giugno 2009.

Per tutte le Regioni, la maggior parte delle spese sostenute al 31 dicembre 2008 si riferisce ai cosiddetti trascinamenti degli impegni poliennali assunti nel precedente periodo di programmazione; fanno eccezione le due Province autonome, il Friuli e la Liguria, dove una quota considerevole dei pagamenti è stata effettuata a carico delle misure dei nuovi Psr 2007-2013.

Nel 2009 nessun programma risulta a rischio disimpegno (le risorse si perdono e ritornano a Bruxelles), avendo la possibilità di contabilizzare, come spesa effettivamente sostenuta, l’anticipo iniziale ricevuto dalla Commissione europea. Per l’anno 2010 invece ci sono forti preoccupazioni sul disimpegno automatico delle risorse Psr, in particolare  per alcune regioni del Sud Italia.

Non solo le Regioni che non hanno ancora emesso alcun bando del proprio Psr sono a rischio disimpegno delle risorse, ma anche altre che pur, avendo emesso i bandi, non erogano le risorse alla aziende agricole per proprie difficoltà organizzative ed amministrative.

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