il Punto Coldiretti

Sospeso il decreto sui controlli “erga omnes” sui vini Igt

Dopo una fortissima presa di posizione della Coldiretti, condivisa dalla intera filiera vitivinicola nazionale, il Mipaaf ha deciso di ritirare la bozza di decreto che assoggettava anche i vini Igt ad un sistema di controlli di filiera finalizzati alla verifica del rispetto dei disciplinari di produzione, molto simile a quello già previsto per i vini Doc.

L’orientamento attuale è di procedere a una graduale realizzazione del piano. Per la prossima vendemmia (2009/2010) è stato deciso di optare per il sistema meno oneroso tra quelli previsti dalla Ue all’art 48 del reg. 479/08, ovvero il “controllo a campione” invece di quello sistematico, individuando nell’Icq (Ispettorato per il controllo della qualità) l’organismo che dovrà procedere all’attuazione.

Per il momento, quindi, non si verificherà alcun mutamento rispetto all’attuale situazione, salvo un maggiore numero di controlli verso le produzioni Igt che verranno pianificati sulla base di una analisi del rischio.

È stato largamente condiviso il principio secondo cui è indispensabile individuare meccanismi di controlli idonei per i vini a legame con il territorio, a tutela dei produttori e dei consumatori; la decisione è scaturita dopo aver evidenziato alcuni elementi che a partire dal prossimo 1° agosto impatteranno in modo rilevante sulla nuova categoria dei vini Igp. In particolare, è stato sottolineato che, con la nascita dei vini varietali senza alcun legame con il territorio di produzione, questi diventeranno concorrenti temibili di molte delle attuali Igt. Molte delle quali spesso utilizzate per mettere in etichetta il vitigno, specie se internazionale, più che per valorizzare il territorio di provenienza.

In questa situazione è evidente che l’aumento di costi e di burocrazia per i futuri vini Igp spingerà molti produttori ad abbandonare la produzione per rivolgersi ai varietali da tavola. Un altro punto critico è quello della predisposizione di una bozza di piano di controllo in cui sono state previste duplicazioni di attività già effettuate da altri soggetti (Regioni, Camere di Commercio e Icq) con aggravio di costi e di burocrazia per un settore già fortemente burocratizzato.

È anche stato posto l’accento sul fatto che la normativa comunitaria e nazionale dei futuri vini Igp è ancora da completare con la definizione – tra l’altro – delle zone di vinificazione e delle caratteristiche organolettiche. Per farlo, il Comitato Nazionale Vini avrà tempo fino al 2010 e quindi, in assenza di disciplinari di produzione adeguati alle nuove disposizioni, di fatto tutta l’attività di controllo verrebbe ad essere largamente compromessa.

Quanto ai princìpi che dovranno ispirare il futuro sistema di controlli – predisposto al termine del periodo transitorio (vendemmia 2009) – Coldiretti ritiene che il piano dovrà essere efficace, evitare inutili burocrazie e avere costi contenuti a carico dei produttori. E  questo a prescindere da chi sarà il soggetto incaricato (autorità pubblica o organismo di certificazione) dello svolgimento dell’attività.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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