Ocm Vino, ecco come cambieranno le denominazioni di origine
La definizione del regolamento comunitario applicativo della nuova Ocm vino in tema di protezione dei vini Dop/Igp (le nuove norme entreranno in vigore a partire dal 1° agosto 2009) dovrebbe essere terminata entro il mese di marzo di quest’anno. Il reg. 479/08 ha previsto la definizione di un quadro normativo omogeneo in tutta l’Ue per la protezione dei vini di qualità a legame con il territorio. Il riferimento è la normativa comunitaria per i prodotti agricoli e alimentari fissata nel Reg. 510/2006. Le Docg, Doc, Igt saranno automaticamente protette dal nuovo regolamento comunitario, ma gli Stati membri avranno l’obbligo di presentare alla Commissione (entro il 2011) i fascicoli tecnici contenenti i disciplinari di produzione. Solo dopo una verifica di conformità, le denominazioni potranno essere trascritte negli elenchi dei prodotti Dop/Igp. In questo modo sarà migliorata la loro protezione internazionale, ostacolando con maggiore efficacia i tentativi di imitazione. Le denominazioni esistenti potranno conservare – attraverso il meccanismo delle menzioni tradizionali previsto dall’art. 54 del regolamento 479/2008 – la differenziazione esistente mantenendo in etichetta i termini Docg, Doc, e Igt insieme alla denominazione, ma potranno utilizzare anche la nuova denominazione (Dop/Igp), ovvero utilizzare in alternativa o congiuntamente il simbolo comunitario previsto per i prodotti Dop/Igp. Con l’introduzione delle nuove disposizioni, cambieranno le procedure di modifica e di riconoscimento delle denominazioni che – come per gli altri prodotti agroalimentari – avranno un doppio iter: nazionale prima e comunitario poi. Questo aspetto è sicuramente rilevante, perché è prevedibile un allungamento dei tempi necessari per ottenere nuovi riconoscimenti o effettuare eventuali modifiche ai disciplinari delle denominazioni esistenti. Ma è ormai confermato che le istanze pendenti alla data del 1° agosto 2009 potranno seguire l’attuale iter normativo (solo a livello nazionale). Per limitare il rischio di confusione a danno del consumatore connesso all’entrata in vigore delle norme sui nuovi vini varietali da tavola (indicazione del vitigno senza alcun legame con il territorio di produzione), il Regolamento in fase di definizione prevede un elenco delle varietà di uva da vino che entrando a far parte del nome di una denominazione di origine (Sangiovese, Primitivo, Aglianico ecc.) potranno godere di una riserva a favore dello Stato membro in cui ricade la denominazione di riportarlo in etichetta ed esclusivamente per le denominazioni o indicazioni geografiche nelle quali la varietà è una tipologia, impedendo in questo modo che da queste varietà possa essere prodotto su tutto il territorio comunitario un vino varietale da tavola. Un aspetto importante è quello della registrazione delle Indicazioni geografiche tipiche a Igp che prevedono ulteriori obblighi, connessi al cambiamento di status da vino da tavola a vino di qualità. I disciplinari dei nuovi vini Igp dovranno infatti contenere anche nuovi elementi, quali la descrizione delle caratteristiche analitiche e organolettiche, ma anche la delimitazione della zona di vinificazione che deve coincidere con l’area di produzione delle uve o al più essere estesa ad aree amministrative limitrofe. E’ evidente che in questa fase è necessario effettuare un’attenta analisi delle denominazioni (Docg, Doc e Igt) attualmente esistenti in Italia per valutare l’opportunità di arrivare a nuovi riconoscimenti, o a modifiche delle denominazioni ed indicazioni esistenti. In sostanza, le linee direttrici sulle quali si muoveranno queste attività sono sostanzialmente tre: – La “ordinaria manutenzione” dei disciplinari di produzione (adeguamenti di alcuni parametri, rese, tipologie, tecniche produttive, zone di produzione ecc.). – Il miglioramento del livello di protezione di alcune denominazione o di alcune varietà che al momento non hanno titolo ad essere iscritte nella lista segnalata in precedenza. Alcune modifiche delle quali in questi giorni si discute vanno proprio in tal senso e dovranno essere incoraggiate (ad esempio il riconoscimento di una Doc “Prosecco”). – Le modifiche dei disciplinari di produzione delle Igt necessarie per adeguarsi alle nuove disposizioni previste per i vini Igp (caratteristiche analitiche e organolettiche e delimitazione della zona di vinificazione). Per agevolare l’iter procedurale previsto dalle disposizioni nazionali, il Mipaaf ha anche previsto un iter semplificato. In presenza di Consorzi di tutela muniti di incarico di vigilanza viene eliminata la raccolta delle firme dei produttori; mentre nel caso di denominazioni per le quali non è presente un Consorzio di tutela lo stesso Ministero potrà effettuare la modifica d’ufficio su proposta del Comitato nazionale per la tutela e valorizzazione delle Do e Igt e dopo aver sentito la Regione interessata. |
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